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Covid/ Report Istat-Iss, eccesso di mortalità di 178mila decessi. Covid responsabile del decesso nel 90% dei casi e unica causa nel 23%
di Radiocor Plus
24 Esclusivo per Sanità24
Dall'inizio della pandemia (marzo 2020) a gennaio 2022 l’eccesso di mortalità totale, rispetto alla media 2015-2019, è stato di 178 mila decessi, con gran parte dell’eccesso del 2021 che è stato osservato nel primo quadrimestre quando la copertura vaccinale era ancora molto bassa. Lo afferma il settimo rapporto congiunto sull’impatto dell’epidemia sulla mortalità totale dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dell’Istituto superiore di sanità (Iss) pubblicato oggi. Il rapporto contiene rispetto alle edizioni precedenti anche l’analisi di 6.530 schede di morte relative a deceduti nel 2021 e riportati al sistema di sorveglianza integrata Covid-19 e un confronto l’andamento dell'eccesso di mortalità nell'Ue. Nel 2020 secondo il Report il totale dei decessi per il complesso delle cause è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi, 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso). Nel 2021 il totale dei decessi per il complesso delle cause è in calo rispetto all’anno precedente, anche se rimane su livelli molto alti: 709.035 decessi, 37 mila in meno rispetto al 2020 (-5,0%), ma 63 mila in più rispetto alla media 2015-2019 (+9,8%).
Dall’inizio dell’epidemia, ancora, sono stati segnalati al Sistema di sorveglianza integrato 10.953.342 casi confermati di Covid-19 (dati al 9 febbraio 2022); di questi, oltre 4,5 milioni di casi sono stati diagnosticati a gennaio 2022 (il 42% dei casi riportati da inizio pandemia) a causa della predominanza della variante Omicron, ad altissima trasmissibilità. Inoltre, rileva il report, sono stati segnalati al Sistema di sorveglianza integrata dell’Iss 145.334 decessi associati alla diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 e avvenuti entro gennaio 2022. Il 53% dei decessi è nel 2020, il 41% nel 2021 (59.136 decessi di cui circa 8.000 sono riferiti a diagnosi del 2020) e il 5,8% a gennaio 2022. Con il progredire della campagna di vaccinazione, la mortalità è nettamente diminuita dalla 20ma settimana del 2021: l’82% circa dei decessi dell'anno passato è avvenuto nel primo quadrimestre. In particolare, sì è molto ridotta la mortalità Covid-19 correlata nella fascia di età 80 anni e più, per la quale a fine 2021 la copertura vaccinale con ciclo primario è stata di circa il 95%.
Si ribalta il rapporto Nord-Sud nei decessi. Quanto all'andamento "geografico" dei decessi, analizzando i rapporti fra i tassi standardizzati di mortalità Covid nel 2021 e quelli del 2020 si osserva che il gradiente Nord-Sud si è capovolto a sfavore del Centro-Sud e questa inversione si rispecchia nei tassi di mortalità per il complesso delle cause. Rispetto al 2020, nel 2021 si registra un incremento dell’eccesso di mortalità al Centro (+1,0%) e al Sud (+4,8%), mentre il calo complessivo di decessi del 2021 sul 2020 è dovuto soprattutto alla diminuzione dei decessi al Nord (-13,2%), più colpito nella prima ondata della pandemia nel 2020.
Covid direttamente responsabile del decesso nel 90% dei casi e unica causa nel 23%. In un campione di 6.530 schede di morte relative a casi deceduti nel 2021 e riportati al sistema di sorveglianza integrata Covid-19 è stata valutata la presenza del coronavirus come causa iniziale, le sue complicanze e la presenza di altre concause. Nel 90% delle schede Covid-19 è stata riportata come causa direttamente responsabile del decesso, così come osservato nel 2020 (89%). Nel 90% delle schede «si riscontrano come complicanze condizioni tipicamente associate al Covid-19», come polmonite, insufficienza respiratoria, distress respiratorio acuto o altri sintomi respiratori. Il Covid-19 è «l’unica causa responsabile del decesso» nel 23% dei casi, mentre nel 29% dei casi è presente una concausa oltre a Covid-19 e nel 48% si riscontra più di una causa.
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