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Covid/ Brusaferro: entro la metà di giugno quasi tutta l'Italia sarà in zona bianca
di Ernesto Diffidenti
24 Esclusivo per Sanità24
"Siamo di fronte ad uno scenario di progressiva decrescita dell'infezione. Se questo trend continua, a metà giugno quasi tutta l'Italia sarà in zona bianca". E' la previsione di Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, illustrata nella conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio regionale sull'epidemia di Covid-19 durante la quale ha sottolineato a più riprese che "la curva dei contagi sta decrescendo ed ora è tra le più basse ora in Europa con Paesi confinanti ancora in difficoltà". "L'incidenza calcolata nelle ultime 24 ore - ha aggiunto - è scesa a 32 ogni 100mila abitanti, con quasi tutte le regioni al di sotto di 50 che è il limite oltre il quale è difficile garantire la tracciabilità". E anche l'indice Rt è confermato a 0,68 "con tutte le regioni al di sotto del valore di 1 e qualcuna ancora sopra come livello massimo". L'età media dei contagi resta sotto i 40 anni, quella del primo ricovero scende a 58 anni contro i 60 della settimana precedente e anche l'età degli ingressi in terapia intensiva scende da 66 a 65 mentre l'età dei decessi passa da 76 a 75 anni. "Tre quarti di chi contrae l'infezione è asintomatico o con pochi sintomi - ha aggiunto Brusaferro - e i casi diminuiscono in tutte le fasce di età, incluse quelle più giovani".
Insomma, secondo il presidente dell'Iss "tutte le Regioni rientrano in scenario di tipo 1 e in Italia si incominciano a vedere zone bianche sempre più significative grazie alla netta decrescita dei contagi".
In calo anche il pressing sui ricoveri ospedalieri con l'occupazione media che passa dal 14 all'11% nelle terapie intensive e dal 15 al 12% nei reparti ordinari. "Con l'inizio delle vaccinazioni - ha sottolineato - c'è stata un'immediata decrescita dei casi in ogni fascia di popolazione. La stessa cosa vale per le ospedalizzazioni, la mortalità e gli ingressi in terapie intensiva. L'impatto delle vaccinazioni è quindi significativo e le vaccinazioni sono protettive".
Ma nessuno ha la "formula magica" per dire quando si potrà togliere la mascherina. "Il punto - ha aggiunto - è fare in modo che se c'è una persona positiva la maggioranza delle persone attorno sia protetta, quindi la possibilità di trasmissione del virus sia completamente limitata. Questo può consentire poi di allentare anche le misure di protezione come possono essere le mascherine, anche in contesti dove si possono incontrare altre persone. Credo che dobbiamo dunque lavorare molto in questo mese di giugno per raggiungere a luglio la percentuale più alta possibile di popolazione vaccinata a cui vanno aggiunte le persone che hanno contratto l'infezione e sviluppato immunità".
Secondo Brusaferro la sfida ora è vaccinare la fascia 12-16 anni. "Dobbiamo cercare di perseguire più rapidamente possibile - ha concluso - . Credo che il ritmo di vaccinazioni che si sta seguendo e le quantità di vaccino disponibili consentano nelle prossime settimane di raggiungere quote percentuali sempre più alte di popolazione". Fare questo vuol dire, "al di là del discorso immunità di comunità o di gregge e delle soglie possibili da raggiungere", che "più larga è la fascia di popolazione protetta, minore è la probabilità che una persona positiva possa incontrare persone a cui può trasmettere efficacemente l'infezione. E questo è un criterio importantissimo, un fattore determinante".
Anche per Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute "l'impatto del vaccino, rispetto sia all'infezione che ai ricoveri e ai decessi, è estremamente significativo, indicando, quindi, che le vaccinazioni sono protettive". Ad oggi "c'è una bassa probabilità di recrudescenza dell'epidemia" ma occorre "continuare con prudenza". "Possiamo guardare con un certo ottimismo alla situazione attuale e a quella futura dell'estate - ha detto ancora Rezza - ma dobbiamo essere attenti, come sanità pubblica, nel monitorare l'andamento dell'epidemia e occorre sempre prendere qualche piccola precauzione anche a livello individuale".
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