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Covid/ Salute-Iss: indice Rt scende a 0,85 ma terapie intensive al 39%
di Radiocor Plus
24 Esclusivo per Sanità24
Nel periodo 24 marzo–06 aprile, l'indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,85 (range 0,71–0,97), in diminuzione rispetto alla settimana precedente (0,91) e sotto l'uno anche nel limite superiore. Lo rileva la bozza del monitoraggio ministero della Salute-Istituto superiore della sanità (Iss) all'esame della cabina di regia. L'incidenza settimanale scende a 160,5 per 100mila abitanti rispetto a 210,8 della precedente rilevazione. Rimane alto, invece, il numero di Regioni e province che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e aree mediche sopra la soglia critica (14 Regioni contro 15 della settimana precedente) con un tasso nazionale sopra la soglia critica (39%), anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione.
Si osserva un'ulteriore diminuzione del livello generale del rischio, con una Regione (Calabria) che ha un livello di rischio alto mentre sono sedici le Regioni e le province autonome con una classificazione di rischio moderato (di cui quattro ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre Regioni (Abruzzo, Campania, Veneto) e una Provincia Autonoma (Bolzano) che hanno una classificazione di rischio basso. Cinque Regioni/PPAA (rispetto a otto la settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, una Regione (Sardegna) ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Due Regioni (Sicilia e Valle d'Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.
Sulla base del monitoraggio il ministro della Salute ha firmato la nuova ordinanza che passa in area arancione la regione Campania.
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