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Dl Covid/ Così le Regioni gialle diventano arancioni, Italia in lockdown a Pasqua. Bonaccini: «Virus veloce, misure giustificate»

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

Dal 15 marzo al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile tutte le Regioni "gialle" passano all'arancio - con la possibilità di spostarsi , mentre nei giorni di Pasqua tutta l'Italia sarà in lockdown. Lo prevede il decreto legge "Misure urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del Covid-19", varato dal Consiglio dei ministri. Mentre dal 15 marzo al 6 aprile passano automaticamente al "rosso" tutte le Regioni in cui l'incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, «sulla base dei dati validati dell'ultimo monitoraggio disponibile», cioè del monitoraggio della settimana precedente. Ciò non toglie, prevede la bozza di decreto, che i governatori possano introdurre essi stessi la zona rossa, nelle province in cui si superi la stessa soglia di contagi o nel caso in cui le varianti del Covid-19 determinino un alto rischio di diffusività» o inducano malattia grave. Spostamenti consentiti col contagocce: dal 15 marzo al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile, nelle Regioni in arancione sarà consentito, in ambito comunale, lo spostamento «verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22 e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi».
Nei giorni di Pasqua (3, 4 e 5 aprile) queste stesse modalità saranno consentite in ambito regionale. Le sanzioni vanno da 400 euro a 3mila euro per chi infrangerà i divieti.
L'esame del Dl in Consiglio dei ministri è stato preceduto dalla riunione dei ministri Speranza (Salute) e Gelmini (Affari regionali) con le Regioni, l'Anci e il coordinatore del Cts Miozzo e il presidente del Css Locatelli. «La diffusione del virus in questa fase - ha detto al termine dell'incontro il presidente dei governatori Stefano Bonaccini - è decisamente più veloce a causa dell'impatto delle varianti e questo rende condivisibili le scelte che il Governo si appresta a fare con un decreto legge, dettato dalla situazione epidemiologica». Bonaccini ha anche sottolineato come la capacità vaccinale di tutte le Regioni sia molto «più robusta rispetto all'effettiva disponibilità delle dosi». Sul fronte delle misure di sostegno due le richieste fondamentali e urgenti per il prossimo Dl Sostegni. «I ristori - ha spiegato Bonaccini - superino definitivamente il regime dei codici Ateco, siano retroattivi e si elimini il tetto dei 5 milioni di fatturato. Il fondo per i congedi parentali e per i voucher (baby sitter eccetera) deve essere urgentemente rifinanziato e deve avere una valenza anche retroattiva per tutti i lavoratori».


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