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Covid/ Iss: 10 regioni con Rt superiore a 1, in area arancione Emilia Romagna, Campania e Molise
di Ernesto Diffidenti
24 Esclusivo per Sanità24
Nel periodo 27 gennaio – 09 febbraio 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,99 (range 0,95– 1,07), in crescita rispetto alla settimana precedente e con un limite superiore che comprende l'uno. Questi i numeri principali dell'epidemia emersi dal monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità condotto con il ministero della Salute. "L'incidenza a livello nazionale spiega il report - nella settimana di monitoraggio cresce rispetto alla settimana precedente (135,46 per 100mila abitanti nel periodo 8-14 febbraio rispetto a 133,13 registrato dall'1 a 7 febbraio), lontana da livelli (50 per 100mila che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti".
Sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di regia, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato le ordinanze portano in area arancione Campania, Emilia Romagna e Molise a partire da domenica 21 febbraio.
"Questa settimana - continua il report - si osserva un peggioramento nel livello generale del rischio". Uuna Regione (Umbria) ha un livello di rischio "alto" mentre sono 12 (rispetto a 10 della settimana precedente) le Regioni e le province autonome con una classificazione di rischio moderato (di cui sei ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e otto con rischio basse. Dieci Regioni e province autonome "hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui nove anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente". Le altre Regioni "hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario di tipo uno".
Le 10 regioni con Rt superiore a 1 sono:Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Molise, province autonome di Bolzano e Trento, Toscana e Umbria
Sono stabili a cinque le regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva o aree mediche sopra la soglia critica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto ma sotto la soglia critica (24%).
Per il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro "la situazione è stabile ma c'è uno scivolamento verso una leggera ripresa dei contagi". "Raccomandiamo grande prudenza e rafforzamento delle misure restrittive - ha aggiunto - anche per l'importazione dall'estero delle varianti". In questi giorni l'Iss ha fatto una valutazione della trasmissibilità della variante inglese. "Sappiamo dai colleghi del Regno Unito - ha spiegato ancora Brusaferro - che nel loro contesto la trasmissibilità è stimata attorno al 50% in più rispetto al ceppo originale. Per avere una stima italiana abbiamo fatto un'analisi breve, ma statisticamente significativa: è emerso che la variante inglese si trasmette il 39% in più".
Brusaferro, infine, ha segnalato un primo calo dell'incidenza del virus tra gli over 80, "segnale importante dell'efficacia dei vaccini".
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