Dal governo

Coronavirus/ Le Regioni dal "giallo" al "rosso" nell'ordinanza del ministro. Speranza: «Non c'è spazio per le polemiche, surreale ignorare i dati dei propri territori»

di Red. San.

S
24 Esclusivo per Sanità24

È arrivata in serata, in concomitanza con la conferenza stampa con cui il presidente del Consiglio Conte ha annunciato i contenuti del Dpcm 3 novembre (in vigore da venerdì 6), l'ordinanza che per 15 giorni assegna le Regioni italiane alle "fasce di rischio" più critiche, con la formula «sentiti i presidenti». «In queste settimane i contagi sono aumentati in modo imponente - ha spiegato il ministro in un comunicato -. Dobbiamo fare ogni sforzo per rallentarne la corsa. Per questo stasera ho firmato una nuova ordinanza con misure restrittive per le regioni che i nostri tecnici hanno individuato come quelle più a rischio. Il Covid-19 ci ha insegnato che dobbiamo agire in fretta e in modo deciso. Non c’è spazio per incertezze e polemiche. So che queste scelte comportano sacrifici e difficoltà, ma sono l’unica strada per piegare la curva.Uniti ce la faremo».
E allora - ma tra mille polemiche e contestazioni anche sulla freschezza e la trasparenza dei dati da parte dei Governatori con Attilio Fontana in testa - Puglia e Sicilia vanno per il momento in zona "arancione", mentre in zona rossa finiscono Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta. Tutte le altre sono "gialle". Perché, come ha spiegato il premier Conte, «Nessuna Regione oggi può essere inserita in fascia verde».
«Le Regioni alimentano i dati con cui la cabina di regia effettua il monitoraggio dal mese di maggio. Nella cabina di regia ci sono tre rappresentanti indicati dalle Regioni. È surreale che anziché assumersi la loro parte di responsabilità ci sia chi faccia finta di ignorare la gravità dei dati che riguardano i propri territori. Serve unità e responsabilità. Non polemiche inutili».


© RIPRODUZIONE RISERVATA