Dal governo

Covid/ Dal ministero vademecum sui test di laboratorio «per un uso sostenibile delle risorse»

di B.Gob.

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24 Esclusivo per Sanità24

In una "Nota tecnica ad interim" il punto sulle soluzioni diagnostiche ad oggi disponibili e sulla strategia d'uso da applicare. Il documento - spiegano i tecnici di ministero, Iss, Inail, Comitato tecnico scientifico, Conferenza delle Regioni, Consiglio superiore di sanità (Franco Locatelli) , Fnomceo, Inmi Spallanzani e Oms (Ranieri Guerra) - nasce «dalla necessità di chiarire le indicazioni per la diagnostica di Sars-CoV-2 e i criteri di scelta dei test a disposizione nei diversi contesti per un uso razionale e sostenibile delle risorse».
Con la premessa che «Rimane essenziale la rapidità di diagnosi nei soggetti con sospetto clinico e/o sintomatici e dei contatti per controllare il focolaio limitando la diffusione del virus avvalendosi di quarantena e isolamento».
Questi i parametri principali da tenere presenti ai fini della scelta dei test da utilizzare:
- i tempi di esecuzione del test (alcune ore per i test molecolari, contro i 15-30 minuti di un test antigenico rapido ad esempio);
- la necessità di personale specializzato e di strumentazione dedicata disponibile solo in laboratorio a fronte di piccole strumentazioni portatili da utilizzare ovunque;
- i costi da affrontare per una politica basata sulla ripetizione dei test; il trasporto dei campioni invece dell'esecuzione in loco;
- l’accettabilità del test da parte dei soggetti per l’invasività del test; la facilità di raccolta del campione; l’addestramento necessario a raccogliere/processare i campioni;
- la disponibilità dei reagenti; la stabilità dei campioni ). Critica è anche la raccolta dati relativamente ai test eseguiti con la conseguente possibilità di analisi e valutazione delle strategie adottate piuttosto che della diffusione della infezione.

Queste le indicazioni per la Strategia d’uso:
Casi sospetti e casi positivi
- Il test è mirato alla ricerca del virus nel contesto delle indagini cliniche ed epidemiologiche di soggetti con sintomatologia compatibile con una infezione da Sars-CoV-2, inclusi i contatti stretti sintomatici, e ai test effettuati per definire la guarigione dei casi positivi.
Contatti stretti asintomatici
- I test devono essere limitati ai contatti stretti di un caso confermato sia che il test sia prescritto all’inizio che alla fine della quarantena di 10 giorni. A tal proposito si faccia riferimento alla circolare del Ministero della Salute n. 32850 del 12 ottobre 2020 "Covid-19: indicazioni per la durata ed il termine dell’isolamento e della quarantena".
- Non è raccomandato prescrivere test diagnostici a contatti di contatti stretti di caso confermato; qualora essi vengano richiesti in autonomia, i soggetti non devono essere considerati sospetti né essere sottoposti ad alcuna misura di quarantena né segnalati al Dipartimento di Prevenzione tranne i positivi che vanno sempre comunicati.
- Se la richiesta dei test diagnostici, anche in ambito scolastico, per i contatti stretti, viene effettuata dal Pls/Mmg, deve essere sempre accompagnata dalla segnalazione al Dipartimento di Prevenzione di competenza. Allo stesso tempo deve essere raccomandato al soggetto di rispettare l’isolamento domiciliare in attesa del risultato del test.
Focus sui test rapidi e i test salivari. Tra le indicazioni sulla scelta dei test, nel documento si precisa che «Sebbene i test molecolari siano quelli di riferimento per sensibilità e specificità, in molte circostanze si può ricorrere ai test antigenici rapidi che, oltre essere meno laboriosi e costosi, possono fornire i risultati in meno di mezz’ora e sono eseguibili anche in modo delocalizzato e consentono se c’è link epidemiologico di accelerare le misure previste».Allo stato attuale i test rapidi salivari (antigenici o molecolari) sono in fase di valutazione anche in contesti territoriali. Le attuali esperienze pilota permetteranno raccogliere dati utili per definire le loro indicazioni di utilizzo nel prossimo futuro.


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