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Giorni della ricerca Airc/ Mattarella: le patologie non vanno in lockdown
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Si è svolta questa mattina al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la cerimonia di celebrazione de 'I Giorni della Ricerca', iniziativa promossa dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc). Nel corso della cerimonia sono intervenuti il presidente della Fondazione Airc, Pier Giuseppe Torrani e il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Il Capo dello Stato ha consegnato il Premio Airc 'Credere nella Ricerca' all'azienda agricola Francescon, "per aver creduto con costanza nella ricerca scientifica oncologica finanziando il percorso di giovani ricercatori e aver dimostrato uno spirito resiliente, nel rinnovare il proprio sostegno anche in situazioni di difficoltà, come quelle presentate dalla pandemia" e a Mediaset, "per essere da oltre 20 anni al fianco di Fondazione Airc con un supporto costante alle campagne nazionali e con iniziative speciali attraverso Fabbrica del Sorriso che hanno consentito di destinare importanti risorse al lavoro degli scienziati della Fondazione impegnati in progetti di ricerca sui tumori pediatrici e su quelli che colpiscono le donne".
Il premio "Guido Venosta" è stato consegnato al professor Alberto Bardelli dell'Università di Torino e al professor Salvatore Siena dell'Università degli Studi di Milano, "per lo sviluppo di nuove tecniche diagnostiche e nuovi approcci al trattamento del tumore al colon attraverso una esemplare sinergia tra ricerca pre-clinica e terapia".
La cerimonia si è conclusa con l'intervento del Presidente della Repubblica. "Le altre patologie non sono finite in lockdowm - ha sottolineato - . Troppi screening e cure sono rinviati per terapie che, come i tumori, non consentono pause e sospensioni".
"Per la ricerca scontiamo ritardi e carenze che hanno fatto andare all'estero tanti ricercatori italiani. Ma abbiamo tante forze umane - ha aggiunto Mattarella - . Nell'oncologia l'Italia è eccellenza mondiale. Dobbiamo investire ancor di più in ricerca per ampliare le strutture. La ricerca vincerà sulla pandemia". La ricerca "è un gioco di squadra e nella emergenza mondiale serve non competizione ma dialogo e scambio di informazioni e studi. Ora è tempo di collaborazioni e di alleanze globali, non di egoismi. Bisogna condividere le scoperte come si condivide la sofferenza".
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