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Area funzioni locali: firmata la preintesa del contratto 2016-2018 per i dirigenti Pta
di Er. Di.
24 Esclusivo per Sanità24
E' stata firmata la preintesa del contratto nazionale di lavoro 2016-2018 della neonata Area Funzioni Locali, che per la prima volta ha riunito i circa 15mila dirigenti delle funzioni tecnico-amministrative che lavorano nelle pubbliche ammnistrazioni dei territori (Regioni, Enti locali, Ssn, segretari comunali e provinciali). Lo annuncia Fedirets,presente nelle 3 componenti storiche Fedir, Direl e Direr-Sidirss, sostenuta "in modo decisivo" dalla Confederazione Cosmed. Nella sanità è coinvolta l'area professionale, tecnica e amministrativa (Pta), con circa 5mila dirigenti tra i quali ingegneri, architetti, avvocati, geologi (ruolo professionale), sociologi, analisti, statistici (ruolo tecnico), amministrativi (ruolo amministrativo).
" Dal punto di vista delle relazioni sindacali - sottolinea Fedirets - pur in presenza di 3 distinte sezioni, si è ottenuta una quasi totale omogeneità delle materie oggetto di confronto e di contrattazione, a riprova delle forti affinità delle dirigenze di questa area e come positivo auspicio per proseguire il percorso di avvicinamento nei prossimi Ccnl; la contrattazione anche in Enti con almeno 3 dirigenti;l La costituzione di un Organismo paritetico in tutti gli Enti con almeno 12 dirigenti per un confronto sulle dinamiche di carattere organizzativo".
Dal punto di vista normativo, oltre alla "centralità del dato professionale nell'attribuzione degli incarichi e alla procedure trasparenti per il conferimento", si è ottenuta l'abolizione per tutti (e finalmente anche per tutta la dirigenza PTA) dell'orario di lavoro e il mantenimento di un requisito minimo di esperienza professionale (5 anni con o senza soluzione di continuità) per l'accesso agli incarichi apicali della PTA del Ssn".
Dal punto di vista economico l'area PTA ha ottenuto:
· incrementi equilibrati che garantiscono a tutti gli incarichi significativi passi avanti, pur non accogliendo le nostre ripetute richieste di nuove tipologie di incarichi di base, uno gestionale e uno professionale;
· un forte investimento sulle parti fisse della retribuzione, con valori incrementati per le nuove posizioni fisse (e con l'eliminazione della differenza sui minimi non utile a liquidazione) e con l'innalzamento al massimo per tutti dell'indennità di struttura complessa;
· un forte investimento sui nuovi assunti, sia professionali che gestionali, con un salario iniziale di posizione che passa da 728 a 5.500 euro in un percorso di graduale avvicinamento agli importi della posizione minima dei dirigenti Ral.
Per le Regioni ed Autonomie Locali (Ral) è previsto, invece, il mantenimento della posizione come elemento fisso della retribuzione, superando la volontà datoriale di introdurre una parte variabile, che determinava elementi di eccessiva discrezionalità e penalizzazione ai fini della liquidazione, nonché il mantenimento di retribuzioni di posizione superiore ai massimi contrattuali fissati in casi di particolare complessità della struttura dirigenziale.
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