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Coronavirus/ Quasi 3mila positivi in più e 345 decessi. Borrelli: «Non siamo ancora al picco». Magrini (Aifa): «Al via il trial su tocilizumab». Guerra (Oms): «Tamponi per sospetti e operatori sanitari»

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

Al 17 marzo sono 26.062 i positivi al coronavirus in Italia, con un incremento rispetto al’ultimo aggiornamento di 2.989 malati. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 31.506. Sono 2.503 le vittime, con un incremento rispetto al 16 marzo di 345 decessi (il giorno precedente l'aumento era stato di 349). Questi i dati forniti dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile. Borrelli ha anche spiegato che per fare un bilancio degli effetti delle misure di contenimento adottate nel Paese occorrerà attendere ancora la fine di questa settimana e che anche dall'adesione alle indicazioni stringenti a rimanere a casa dipenderà l'estendersi dell'epidemia nelle Regioni del Sud. «In ogni caso - ha spiegato il commissario - il picco dei contagi non è ancora stato raggiunto».
La sperimentazione di Tocilizumab. La conferenza è stata anche l'occasione per annunciare il via libera ufficiale da parte del direttore generale di Aifa Nicola Magrini dello studio di fase 2 non randomizzato del farmaco anti artride reumatoide Tocilizumab: «Abbiamo dato oggi l'autorizzazione allo studio Tocivid-19 - ha detto Magrini - che valuterà efficacia e sicurezza di Tocilizumab nel trattamento della polmonite in corso di nuovo coronavirus». Lo studio è promosso dall'Istituto nazionale per i tumori di Napoli con l'Università di Modena e l'Irccs di Reggio Emilia con la Commissione tecnico scientifica di Aifa e punta, ha detto Magrini, «a produrre dati scientificamente validi sul trattamento, che è un farmaco già autorizzato per l'artrite reumatoide ed è già dato in "uso compassionevole", e a raccogliere dati tracciando tutti i trattamenti per valutare in modo sistematico l'impatto terapeutico». Nella sperimentazione cominceranno a essere arruolati già da giovedì 330 pazienti con polmonite, «non ancora gravissimi».
Il Dg Magrini, ricordando l'elenco delle sperimentazioni a cui l'Agenzia sta guardando o a cui ha già dato il via (v. allegato) si è poi raccomandato di non modificare nei soggetti con ipertensione la terapia in atto. Nel dettaglio Aifa prescrive al momento di:
• non modificare la terapia in atto con anti-ipertensivi (qualunque sia la classe terapeutica) nei pazienti ipertesi ben controllati;
• non utilizzare farmaci ACE-inibitori e sartani anche in persone sane a fini profilattici.
L'Oms: tamponi non "a tappeto" ma su sospetti e operatori sanitari.
«L'Oms non ha cambiato linea sui test: non si tratta di fare screening di massa ma di aumentare il più possibile i test su tutti i casi sospetti e tutti i loro contatti per garantire che vengano messi in quarantena e seguiti dalla struttura sanitaria per evitare che si amplifichi la diffusione del virus. In più c'è la raccomandazione di aumentare il numero di test a favore del personale sanitario esposto in prima linea». Lo ha detto il direttore aggiunto Oms Ranieri Guerra in occasione della conferenza stampa alla Protezione civile. «Quanto ai test che garantiscono risultati in pochi minuti - ha aggiunto - vanno sottoposti a seria verifica». Infine dagli Stati «andrebbero quanto più possibile adottate misure congiunte perché questo virus non si può contenere con misure tradizionali. Tanto più unificata è la risposta anche in termini di condivisione di dati e sequenziamenti genici - ha detto Guerra, ricordando però che l'Oms non ha cogenza sui suoi membri - quanto più si protegge la popolazione».


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