Dal governo
Vaccini: il Consiglio di Stato conferma l’obbligo per nidi e materne da quest’anno
di Barbara Gobbi
«Il Consiglio di Stato, in risposta a un quesito del Presidente della Regione Veneto, ha reso un parere sull’interpretazione della normativa vigente in materia di obbligo vaccinale (decreto legge n. 73/2017). In particolare, nel parere si è chiarito che, già a decorrere dall'anno scolastico in corso, trova applicazione la regola secondo cui, per accedere ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia, occorre presentare la documentazione che provi l’avvenuta vaccinazione». Così Palazzo Spada avalla l’interpretazione della legge sostenuta dai ministeri della Salute e dal Miur, a svantaggio della tesi perorata dal governatore del Veneto, Luca Zaia. Bimbi di nidi e materne sono chiamati a presentare documenti in regola già da quest’anno, e non dal 2019-2020 come sostenuto nell’interpretazione data dal Dg della Salute Domenico Mantoan.
E mentre la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, a caldo, battezza il parere come «una buona notizia», perché «è sempre importante ricordare che i vaccini sono le uniche armi che abbiamo per combattere virus pericolosissimi», il Veneto si riserva di rispettare «totalmente le conclusioni. Ci riserviamo peraltro di leggerne integralmente i contenuti del parere». Dal Veneto ricordano che «è ancora in piedi il ricorso alla Corte costituzionale che è anche stato aggiornato sulla base della conversione nella legge 119 del Decreto Lorenzin sull'obbligatorietà dei vaccini, la cui discussione è stata proprio oggi fissata dalla Consulta per il 21 novembre 2017 in udienza pubblica».
Intanto, il ministero rende noto l’ultimo bollettino sul morbillo e segnala un quarto decesso dall’inizio dell’anno: un 42enne di Catania. «È incredibile - afferma ancora la ministra della Salute - commentare ancora queste notizie di morti di morbillo in seguito alla scelta di non vaccinarsi»s
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