Dal governo
Perché la battaglia per la sede dell’Ema è strategica per il sistema Paese
di Federico Gelli
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha presentato la candidatura ufficiale di Milano per ospitare la sede dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) attualmente a Londra e destinata a traslocare entro marzo 2019 come effetto della Brexit.
Le candidature per la sede europea da parte dei 27 Stati Membri dell’Ue dovranno essere presentate entro il 31 luglio e la votazione del Consiglio è prevista per novembre 2018.
La candidatura di Milano è stata una delle prime ad essere presentata nelle settimane immediatamente successive all’esito del referendum del 23 giugno 2016 a testimonianza dell'impegno del governo Renzi a sostegno della leadership italiana nel settore farmaceutico europeo. Il governo Gentiloni ha realizzato per Milano un dossier competitivo con la collaborazione degli enti locali che hanno messo a disposizione il grattacielo Pirelli, ed ha anche nominato un delegato esperto negoziatore, Enzo Moavero Milanesi.
Ma perché la battaglia per ottenere la sede dell’Ema è strategica per il Paese?
L’Ema ha mille dipendenti, ma non solo. Ogni anno circa 56mila delegati e rappresentanti degli Stati membri viaggiano verso Ema, si calcolano 65mila notti di albergo, 60mila voli oltre a 400mila pasti ogni anno come conseguenza di questi spostamenti.
Quando di recente Ema si è spostata di sede sempre a Londra a Canary Wharf anche se di soli 800 metri in linea d’aria dalla vecchia sede, 8 esercizi commerciali sono falliti ed altrettanti ne sono sorti nelle vicinanze (dalle tintorie alle riparazioni di bici, ristoranti, barbieri, librerie etc.). Questo rende l’idea dell’impatto territoriale. Le famiglie con bambini attualmente impiegate dall’Ema sono 500 e hanno bisogno di servizi, scuole e un ambiente internazionale, oltre che di agevolazioni nei viaggi e spostamenti all'interno dell’eurozona.
Ma Ema è anche una straordinaria opportunità per l'occupazione di varie figure professionali. Inevitabilmente come conseguenza di Brexit i lavoratori, tecnici ed esperti inglesi dovranno lasciare l’Agenzia di Londra, ma di certo un’ulteriore perdita è calcolata per la difficolta di molte famiglie a traslocare verso un’altra sede. Questo apre molte opportunità di lavoro anche per personale locale o specializzato.
Infine Ema rappresenta un posizionamento strategico per creare rete tra Università, Centri di ricerca e industria del settore delle scienze della vita. La presenza di Ema nel territorio favorisce la costruzione di nuove sedi, lo scambio e la formazione di elevatissime professionalità.
Questo ultimo aspetto di sviluppo rappresenta per l’Italia un’occasione di crescita e sviluppo della quale il Governo è consapevole e forte sostenitore.
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