Dal governo
Vaccini, decreto sull'obbligo a scuola al countdown
di Red. San.
Il discusso decreto sull’obbligo vaccinale a scuola potrebbe arrivare tra oggi e domani in Gazzetta Ufficiale. Dopo le lunghe verifiche tecniche fra i ministeri della Salute e dell'Istruzione il provvedimento è in attesa della firma del presidente della Repubblica. Lo ha annunciato la ministra della Salute Beatrice Lorenzin a Trento in occasione del Festival dell'Economia.
Subito dopo Lorenzin intende presentare le norme in modo tecnico-scientifico per dare le istruzioni alle famiglie e alle istituzioni su come funzioneranno le novità, compreso il periodo transitorio.
Restano sullo sfondo le decine di manifestazioni no vax che si sono svolte in diverse piazze italiane: dalla stessa Trento a Firenze dove genitori infuriati hanno gettato grembiuli in terra contro l'obbligatorietà della vaccinazione per i bambini, a Genova, Milano, Roma.
In compenso l’Oms promuove l'iniziativa italiana. La direttrice regionale per l'Europa dell'Oms Suzanna Jakab spiega che l'organismo «approva le recenti iniziative italiane del Ministro Lorenzin» ed è pronto a sostenerla nel suo lavoro, dichiarandosi lieto di «conoscere il nuovo Piano vaccinale 2017-2019 che identifica l'eradicazione del Morbillo e della
Rosolia come un obiettivo politico del Paese».
Il decreto legge approvato lo scorso 19 maggio in Consiglio dei Ministri e stabilisce l'obbligatorietà delle vaccinazioni per l'iscrizione ad asili nido e scuole materne, ovvero nella fascia d'età 0-6 anni. Ma l'obbligo riguarderà, con modalità diverse, anche elementari, scuole medie e primi due anni delle superiori, fino cioè ai 16 anni dei ragazzi. In questo caso non si prevede il divieto di iscrizione a scuola, bensì sanzioni e provvedimenti per i genitori.
A diventare obbligatorie, a partire dal prossimo settembre, sono 12 vaccinazioni: le 4 già obbligatorie (antidifterica, antitetanica, antipoliomelitica e antiepatite virale B) alle quali si aggiungono anti-pertosse, anti-meningococco B e C, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella e il vaccino contro l'Haemophilus influenzae.
Intanto non si ferma l'epidemia di morbillo. Sono arrivati ormai a 2719 i casi in Italia segnalati dall'inizio dell'anno. Dal primo gennaio 2017 al 28 maggio 2017 quasi tutte le regioni (18 su 21) hanno segnalato casi, ma il 91% proviene da sette: Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia.
Il 30 aprile, quindi un mese fa, se ne contavano 1929. L'89% dei casi era non vaccinato e il 6% ha ricevuto solo una dose di vaccino. Il 35% ha avuto almeno una complicanza e il 40% è stato ricoverato. La maggior parte dei casi (73%) è stata segnalata in persone dai 15 anni in su; 163 casi avevano meno di un anno di età 220 casi segnalati tra operatori sanitari.
Numeri che implicano un indiscutibile aumento dei rischi di salute: «L'epidemiologia è infallibile: ogni otto casi di morbillo -ha sottolineato il presidente dell'dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Walter Ricciardi, al Festival dell'economia di Trento - c'è la possibilità di un caso di otite, ogni 20 casi si può verificare un caso di polmonite, ogni 1.500 di encefalite, ogni 3.000 casi un morto».
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