Dal governo
Sangue, scendono le donazioni del cordone e la raccolta nelle banche
Calano nel 2016 le unità di sangue del cordone raccolte e quelle nuove conservate nelle banche. Lo affermano i dati raccolti dal Centro Nazionale Sangue (CNS) e dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) e pubblicati sulla newsletter dell'Istituto superiore di sanità, secondo cui serve un rilancio di questa donazione, fonte di staminali che vengono utilizzate per molte malattie, come le leucemie, in cui è necessario un trapianto di staminali. Nel 2016 le 18 banche del cordone presenti su tutto il territorio nazionale hanno censito 14.661 unità di sangue di cordone ombelicale raccolte per trapianto allogenico, in calo di quasi tremila rispetto all'anno precedente, e 983 bancate, una cifra che dal 2007 non era mai scesa sotto le mille. In totale nelle varie strutture sono bancate circa 45mila unità, mentre dal 2007 sono oltre 1600 quelle rilasciate per essere trapiantate.
«La raccolta del cordone subisce l'effetto delle nuove regole che dal 2012 richiedono che l'unità, per essere considerata idonea all'uso, contenga un numero più alto di cellule rispetto al passato - spiega Simonetta Pupella, responsabile dell'area medica del Cns -. Dall'altra negli ultimi anni si sta affermando l'utilizzo del cosiddetto donatore aploidentico, cioè un donatore che è parzialmente compatibile, di solito un genitore, possibile utilizzando farmaci che eliminano il rischio di rigetto. Le staminali da cordone rimangono però molto importanti, come risorsa aggiuntiva in alcuni casi, quando gli altri trapianti non funzionano, e risorsa alternativa in chi non ha il donatore compatibile in famiglia o in registro. Ci sono poi una serie di ricerche molto promettenti sull'utilità di emocomponenti alternativi ricavati dal sangue cordonale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA