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Farmaci, monitoraggio Aifa: a ottobre 2016 spesa ospedaliera in rosso da 1,55 mld
di Ro. M.
In linea con i dati di settembre, con un leggerissimo miglioramento, la spesa farmaceutica in corsia nei primi dieci mesi del 2016 arriva a 4,77 miliardi, con uno scostamento dell’1,7% (era dell’1,8% a settembre) rispetto al tetto del 3,5% e con un rosso pari a 1,55 mld in valore assoluto. Le regioni sono tutte in rosso, tranne la Provincia autonoma di Trento. Sono i dati del monitoraggio Aifa sui primi dieci mesi del 2016.
Continua il calo della convenzionata in farmacia, che al netto degli sconti a carico della filiera distributiva scende di -256 mln in valore assoluto (-3,6%) e la territoriale che nell'insieme registra uno scostamento assoluto in calo rispetto a settembre (49,49 mln rispetto ai 51,15 mln di settembre). Intanto sale ma più lentamente rispetto a settembre la compartecipazione totale (ticket per ricetta più eventuale compartecipazione sul prezzo del farmaco a brevetto scaduto rispetto al prezzo di riferimento) che vale 1,28 mld mld in salita dell'1,1% rispetto al 2015, con un incremento del 2,6% della quota di compartecipazione sul prezzo di riferimento (pari a 847 mln). E la distribuzione diretta sale a 4,55 mld con un salto del 16,1% sui primi dieci mesi del 2015 (a settembre era salita del 19,1%).
Scende l'asticella della spesa totale che in dieci mesi s'è assestata in media al 16,49% (in discesa rispetto a settembre quando era al 16,7%), contro un tetto complessivo del 14,85% . Tutte le Regioni sono in rosso, con l'eccezione di Veneto (14,59%), Valle d'Aosta (13,95%), Trento (13,6%) Bolzano (13,5%). Sardegna (20,22%), Puglia (18,53%) e Campania (18,23%) hanno la spesa farmaceutica totale più alta.
In ospedale uno scostamento dell'1,7% sul tetto
La farmaceutica ospedaliera, con un rosso da 1,55 mld, ha toccato il 5,2% di incidenza, contro un budget del 3,5%, con uno scarto dell1,7%. Soltanto Trento col 3,2% è rimasta sotto l'asticella. Le altre Regioni tutte sopra. Peggio di tutte Toscana (7,2%, praticamente oltre il doppio), poi Umbria (6%) e Calabria (5,8%).
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