Dal governo
Vaccini: voglia di obbligo nazionale. Lea: le tariffe in anticipo sui tempi. E l'antibiotico-resistenza. Oggi vertice di due ore Lorenzin-assessori: ecco le prime linee
di R. Tu.
Spunta l'obbligo vaccinale in tutta Italia. Le nuove tariffe prima del tempo per i Lea che non le hanno. Anche un possibile piano della ministra della salute Beatrice Lorenzin per fronteggiare l'antibiotico-resistenza. Tutto questo nelle due ore di confronto dalle 17 alle 19 di oggi della ministra con gli assessori del Comitato Salute delle Regioni. Incontro proficuo, afferma Antonio Saitta.
I nuovi Lea da attuare il più rapidamente possibile con le tariffe da definre prima del 31 marzo. Il Piano nazionale vaccini con tanto di “ voglia di obbligo vaccinale per i giovani”, L'antibiotico-resistenza nel mirino. Non sono state solo semplici schermaglie, ma un primo incontro per mettere in modo ordinato tutti i problemi e le necessità sul tappeto. Questo nel pomeriggio avanzato a Lungotevere Ripa. Beatrice Lorenzin e gli assessori della Commissione salute si sono incontrati per poco meno di due ore. «È stato un incontro utile e collaborativo – afferma il coordinatore degli assessori, Saitta – a partire dal Piano nazionale vaccini. Con l'obiettivo condiviso di concordare insieme tempi e modalità» organizzative.
Nuovi Lea, tariffe prima
Sul tavolo di questo primo incontro la questione dell'attuazione dei nuovi Lea, ancora non pubblicati in Gazzetta e in attesa del via libera della Corte dei conti. La necessità ribadita dalla ministra è quella di uniformarne l'attuazione in tutta Italia, senza più – a farcela – isole di inadempienza, cosa che del resto può costare caro alle Regioni e alle aziende. Ma le Regioni vogliono vederci chiaro sui conti. O meglio: sui costi reali. E per dare strumenti indispensabili al Comitato Lea che consentano di arrivare anche prima della fine di marzo alla definizione di tariffe nazionali per queulele prestazioni che ad oggi non ne hanno. Bisogna agire rapidamente, è la parola d'ordine. Che è intrecciata alla questione del delisting, l'aspetto molto delicato (e doloroso) dell'operazione.
Vaccini verso l'obbligo nazionale?
Ma è sui vaccini che si sono fatti importanti passi in avanti, da verificare naturalmente alla prova dei fatti. A partire dal superamento dell'attuale giungla dell'obbligo-obbligo in parte-non obbligo. Dalle Regioni c'è stato un coro e una richiesta affinché si arrivi a una norma nazionale per l'obbligo delle vaccinazioni per i minori, e dal ministro c'è stata una disponibilità. Serve una legge, in soldoni, è chiaro.
Ma non basta. Altro punto sui vaccini – è stato detto - è quello, indispensabile da definire, delle modalità organizzative da applicare in tutta Italia. Con un programma di target che le Regioni hanno elencato. E ancora quello di mettere finalmente a punto una campagna vaccinale nazionale unica e concordata con le Regioni e naturalmente con l'apporto dell'Iss.
Antibiotico-resistenza: un piano Lorenzin. E poi l'altro tema scottante e attualissimo della resistenza agli antibiotici. Dopo – ma non solo per quello – l'approvazione ieri alla Camera della mozione sull'antibiotico-resistenza (leggi articolo ) la ministra ha annunciato che sta lavorando con i suoi tecnici ad un progetto ad hoc. Le Regioni hanno assentito.
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