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Manovra/ Garavaglia (Regioni): 2,7 miliardi di tagli extra-sanità. La nostra ricetta per fare investimenti a costo zero
Per le Regioni il taglio ancora da coprire a legislazione vigente per il 2017 è di circa 2,7 miliardi. «Ed è un problema», ha spiegato Massimo Garavaglia, assessore all'Economia della Lombardia e coordinatore della commissione affari finanziari della Conferenza delle Regioni nel corso di una audizione sulla manovra davanti alle commissioni congiunte Bilancio e Finanze riunite a Montecitorio, durante la quale ha illustrato a deputati e senatori un documento di considerazioni e proposte sulla legge di bilancio.
«Questi 2,7 miliardi - ha continuato Garavaglia - incidono su 18 miliardi ma lì dentro c'è il fondo per il trasporto pubblico che è gia sottofinanziato di 2 miliardi». Piuttosto bisogna «Stabilizzare lo stanziamento sul bilancio pluriennale del Fondo nazionale trasporti al finanziamento del 2018 indicizzandolo alla crescita del Pil». Il Fondo, ha spiegato «finanzia i contratti di servizio sul trasporto pubblico locale (anche a seguito di gara), pertanto la riduzione delle risorse innesca contenziosi con le aziende di trasporto. In ogni caso, assorbire questi tagli su un anno diventa molto difficile».
«Un padre pensa ai propri figli, non tiene tutte le risorse per sé» spiegando che «c'è un problema di tenuta degli enti locali». E «il problema delle Regioni, per la parte che non riguarda la sanità è un problema strutturale che deriva dalla manovra dell'anno scorso: il contributo delle regioni ai saldi è di 9,2 miliardi per il 2017. Non è uno sforzo da poco; 8,2 miliardi è il contributo delle manovre 2014, 2015 e 2016 a questi si aggiunge 1 miliardo del passaggio al pareggio di bilancio. Le Regioni nel 2015 sono passate al pareggio di bilancio e quindi non comportano più problemi per la finanza pubblica, per i parametri di Maastricht» dice l'assessore lombardo.
Dopo il pareggio «nel primo anno sono stati riconosciuti alle Regioni 2 miliardi e 50 milioni. Ma dall'anno successivo in poi il contributo se lo è tenuto lo Stato».
Rispetto al problema della “tenuta” quindi Garavaglia ha avanzato alcune proposte: «sia consentita alle regioni una quota di deficit per fare investimenti». Poi si chiede di partecipare ai residui «è opportuno vengano messi sul piatto degli enti locali ma entro Natale quando dobbiamo fare il bilancio».
Poi una «soluzione gratis: iscrivere l'avanzo e non spenderlo. Cioè: flessibilizzare gli avanzi». Poi occorre porsi il problema di «norme oggettivamente incostituzionali, come quella che proroga i tagli al 2020. La Corte Costituzionale li ha dichiarati incostituzionali così come il riversamento allo Stato dei tagli. Che senso ha dare i soldi e doverli riversare?».
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