Dal governo

Cisl Medici: «Renzi fulminato sulla via di Damasco. Speriamo non giochi con le parole»

Un giorno da segnare, questo, per i medici Cisl: «Albo signanda lapillo! Dobbiamo rimarcare davvero sul calendario questo giorno, perché il presidente del Consiglio, in visita al S. Raffaele di Milano, ha dichiarato che «occorre smettere con i tagli lineari in Sanità si è già tagliato anche troppoàper la sanità in Italia non si spende più che negli altri paesi». «Come medici non ci sfugge che S. Raffaele - uno dei tre arcangeli - venga venerato come grande guaritore. Senza alcuna volontà di irriverenza siamo felici che una volta di più il Santo abbia - forse - compiuto un'altra guarigione miracolosa: la salvezza della sanità pubblica, aprendo gli occhi al primo esponente di un Governo chiamato “ad horas” a stilare un programma di bilancio e la conseguente legge di stabilità economica». Lo dichiara Biagio Papotto, segretario generale Cisl Medici.
«Ci siamo sgolati per anni, come sindacato, a segnalare l'insostenibilità della situazione. L'Italia ha una tra le migliori assistenze sanitarie al mondo e una tra le spese invece meno rilevanti. Questo è stato possibile con sacrifici ed abnegazione dei medici e del personale che opera nelle strutture sanitarie oltre il mero dovere di dipendente. È del tutto evidente che eravamo - no, siamo - agli sgoccioli. Continuare con la folle politica dei tagli in ragione di mai specificati (e se vi fossero non sono mai stati aggrediti con decisione) sprechi e di cattiva ripartizione o cattivo utilizzo del personale porterebbe all'inesorabile impossibilità di garantire livelli accettabili di assistenza e cura per la popolazione. Ma vogliamo anche parlare - continua Papotto - della situazione economica/organizzativa del personale che opera in sanità, medici in primis? O pensiamo che qualche inaugurazione frettolosa (e a volte peggio: mancata) di strutture subito dimenticate possa di per sé garantire dignità ed efficienza dei lavoratori? Davvero crediamo ancora alle numerose favole? Strumenti modernissimi dove nessuno può usarli, fatiscenti dove invece servono più del pane».

«Speriamo proprio che il presidente del Consiglio dei ministri - per restare in ambito cristiano - sia stato “fulminato sulla via di Damasco”. Non che prima perseguitasse i medici e la sanità, certo, ma che si sia davvero reso conto della necessità di investire nella salute di tutti, che è la prima scelta di una nazione che voglia progredire e migliorare. Speriamo insomma - conclude Papotto - che non giochi con le parole (tagli mirati anziché lineari) perché non c'è più niente da tagliare. Aspettiamo con fiducia la legge di stabilità e ringraziamo S. Raffaele».


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