Una strategia contro le apnee notturne: disco verde della Stato Regioni

Una strategia sostenibile contro le apnee notturne puntando sulla prevenzione, sull’integrazione tra i servizi ospedalieri e della rete ospedaliera con i servizi territoriali e garantendo la qualità degli interventi. Obiettivi: individuare i casi di Osas e dare risposta ai bisogni differenziati di età adulta e pediatrica. Sono questi i contenuti del documento sul quale la Conferenza Stato Regioni di ieri ha espresso l'intesa. Il via libera è stato deciso sul testo concordato in sede tecnica riguardante «La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (Osas)»

La sindrome rappresenta un grave e crescente problema sanitario, sociale ed economico con una prevalenza che in alcune fasce di età è superiore al 20%. Ed è riconosciuta come una delle cause più frequenti della sonnolenza diurna e quindi individuata come fattore «favorente» in un rilevante numero di incidenti stradali e lavorativi.

Se non trattata adeguatamente la sindrome si aggrava e compaiono diverse comorbilità. Ed è stimato che il 75-80% dei soggetti colpiti non siano identificati come pazienti Osas.

L’impatto della sindrome è rilevante. I costi sanitari legati alla patologia sono stimati in circa 2,9 mld, connessi soprattutto al trattamento delle comorbilità (cardiovascolari, metaboliche, renali, depressione) mentre diagnosi e terapia incidono solo per il 6%. I costi non sanitari (45% dei costi totali) sono ripartiti: in incidenti automobilistici (24%), incidenti sul lavoro (12%), perdita di produttività (9%).

Spazio alla prevenzione tramite eliminazione e controllo dei fattori di rischio (fumo, sovrappeso, sedentarietà, alcol) e accertamenti specialistici in tutti i casi in cui il medico curante individui un possibile ostacolo delle vie respiratorie. La priorità: realizzare sul territorio una rete ambulatoriale multidisciplinare. Prevedendo un percorso diagnostico terapeutico ad hoc in tre momenti: diagnosi, scelta terapeutica e follow up.