Dal governo

Comparti Pa/ Sindacati, «Governo non ha più alibi per rinnovo contratto»

Il governo ora «non ha più alibi» per non rinnovare il contratto del pubblico impiego, dopo la firma dell'accordo con l'Aran per la riduzione dei comparti. Lo dicono i segretari di Cgil Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, a margine di un’iniziativa dei lavoratori edili.

Bernava (Cisl): «Intesa pre-condizione per avviare i rinnovi»
Per il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava, tra i firmatori dell' intesa sindacati-Aran, «l'accordo raggiunto con l' Aran rappresenta una pre-condizione per avviare i rinnovi contrattuali, un'intesa che abbiamo voluto realizzare con tanta responsabilità e con la consapevolezza che bisognava semplificare il sistema della rappresentanza e della contrattazione nella Pa. Ora ci aspetiamo che il Governo apra il confronto sul rinnovo dei nuovi contratti, si impegni a trovare risorse aggiuntive per gli aumenti retributivi e definisca con il sindacato nuove relazioni per dare anche alla Pa un sistema di relazioni sindacali innovativo ed un modello contrattuale più partecipativo».

Foccillo (Uil): «Gli alibi del Governo sono finiti»
«Ora gli alibi sono finiti. L'intesa sui comparti è stata raggiunta. Il Governo dimostri che ha la volonta' di rinnovare i contratti». Lo afferma il segretario confederale della uil, Antonio Foccillo, commentando l'accordo raggiunto questa notte tra Aran e sindacati sui comparti del pubblico impiego, ridotti a 4 secondo le previsioni della vigilia. Secondo Foccillo, sono ancora troppe «le incognite sia sul piano economico che su quello normativo» per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici. Il sindacato «con molta responsabilita', come dimostrato anche nella lunga e faticosa trattativa» e' disponibile a confrontarsi e «trovare le soluzioni per risolvere finalmente questa annosa questione». «Vogliamo un contratto pieno e soddisfacente - conclude - per i lavoratori che aspettano da troppi anni di rinnovarlo».

Cgil: «Risultato importante, ora contratti e risorse»
Nel merito dell'accordo, osservano Cgil, Fp Cgil e Flc Cgil: «Importante, un risultato da noi con tenacia ricercato. Ora il governo non ha più alibi: si rinnovino i contratti pubblici e lo si faccia subito, mettendo le risorse necessarie». E puntualizzano in una nota diffusa in mattinata: «Siamo quelli che non hanno mai condiviso la legge Brunetta, che abbiamo lottato in questi anni affinché la riduzione dei contratti seguisse la logica delle aggregazioni omogenee per settore e arrivare quindi alla definizione di un contratto unico per sanità, per funzioni locali, per tutte le funzioni centrali e per la conoscenza». «La diminuzione del numero dei comparti risponde a un’idea di aggregazione di settori, coerente con la politica di riduzione dei contratti. L'augurio, e il nostro impegno adesso, è che i contratti di settore, che per adesso costituiscono filiere pubbliche, possano essere integrati anche con i settori privati», concludono i trappresentanti Cgil.


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