Dal governo

I sindacati a Lorenzin: «Bene l’apertura del ministero. Ora passi concreti a cominciare da contratti, convenzioni e articolo 22»

di Red. San.

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Ben venga la disponibilità della ministra al dialogo e alla piena inclusione dei medici nelle scelte sulla Sanità. È un placet corale quello che arriva dai principali sindacati medici alle dichiarazioni di Beatrice Lorenzin,intervistata da Sanità24 . «Da molto tempo - afferma senza mezzi termini Costantino Troise, segretario nazionale Anaao Assomed - non mi capitava di essere tanto d’accordo con il ministero su metodo e merito della road map annunciata dopo gli ultimi due incontri, con il dicastero e con il governo». L’apprezzamento riguarda in particolare la disponibilità a considerare i medici - «finalmente» e «a pieno titolo» - protagonisti delle scelte sul Ssn. «Che si salverà - precisa ancora Troise - soltanto se ci si deciderà ad abbandonare l’ubriacatura aziendalistica da “modello Toyota” per puntare decisamente sulla valorizzazione del capitale umano che ha studiato per fare quel lavoro e che ha gli strumenti per interpretare la complessità del pianeta Sanità».

Lunedì 14 marzo, primo incontro operativo fissato per metà mattina a Roma al ministero della Salute, si entra nel vivo con la ripresa del dibattito, interrotto da mesi, sull’articolo 22 del Patto per la salute. Perché la formazione, l’accesso alla professione e il rapporto con l’Università sono aspetti imprescindibili ai fini di una valorizzazione effettiva della professione. Ma è chiaro che i tavoli da gioco più impegnativi e promettenti sono quelli del contratto e della convenzione per la medicina generale. «Il contratto - conclude Troise - è il grande contenitore in cui ha senso pensare di inserire anche formazione, criteri meritocratici e ridefinizione della governance complessiva del sistema».

E se il contratto è atteso entro l’inizio dell’estate, sulla Convenzione si conta di entrare nel vivo nei prossimi giorni. «Forse già la prossima settimana - avvisa il segretario Fimmg Giacomo Milillo - se la commissione Salute delle Regioni esaminerà la bozza di atto di indirizzo messa a punto dal Comitato di settore, che auspichiamo non subisca modifiche di rilievo». L’auspicio è che la nuova Convenzione vada in porto entro l’anno. E poiché le risorse per questo 2016 sono poco più di briciole, «chissà che - ventila ancora Milillo - a Convenzione incassata, non si possa lasciare aperta una finestra in attesa che la legge di Stabilità 2017 rimpingui il capitolo finanziario alla luce dell’incremento del Fsn confermato dalla ministra Lorenzin a partire dal prossimo anno». Intanto, anche la Fimmg pur restando alla finestra - lo sciopero al momento è in stand-by - plaude all’atteggiamento distensivo di lungotevere Ripa. E attende che i lavori in corso prendano forma e contenuto.

E anche per Massimo Cozza, leader della Fp Cgil Medici, ora la questione ora è la verifica degli impegni: «Apprezziamo la disponibilità della ministra e del Governo, adesso è tempo di passare al concreto e verificare gli impegni economici per garantire un adeguato finanziamento al Ssn, oltre alla riapertura del tema dei contratti e della fine del precariato in sanità».

Per Pina Onotri, segretaria generale dello Smi, dopo l’incontro con la ministra «di concreto non è cambiato granché». Tuttavia si è registrata «la presa di coscienza» da parte del Governo di rimettere la sanità al centro dell’agenda politica. «La vertenza salute - sottolinea Onotri - è stata aperta non sulla base di rivendicazioni di parte ma per la necessità di delineare una strategia di riorganizzazione delle cure primarie e ospedaliere sulla base della mutata domanda di salute. Un’esigenza che i medici fanno propria anche sul fronte delle prescrizioni». Insomma, le perplessità restano ma è comunque importante l’apertura di un tavolo di confronto. «Abbiamo cominciato a definire alcuni punti programmatici continua la dirigente sindacale - , che seppur non esaurienti, possono essere una base di partenza: il nodo delle risorse, la riforma dell'accesso e della formazione, la stabilizzazione dei precari, lo sblocco del turn over, lo stop alle esternalizzazioni. Risorse adeguate e livelli essenziali di assistenza per i cittadini si garantiscono con una regia nazionale e con indicazioni uniformi su tutto il territorio».
I tavoli di confronto, tuttavia, possono nascondere trappole e per questo lo Smi «verificherà come il Governo intende procedere su questa prima tranche di impegni presi» A partire proprio dal tavolo di lunedì sul’art. 22. «L’accesso alla professione - conclude Onotri - è uno dei temi cruciali. Senza un’adeguata programmazione anche delle professioni legate alla figura del medica si rischia di avere in futuro un’assistenza non adeguata ai bisogni dei pazienti».


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