Dal governo
Rimborsi fiscali, il garante Privacy replica alla Orlandi: «Ingeneroso attribuirci responsabilità ritardi»
di Antonello Soro, Garante per la protezione dei dati personali
Con riferimento alle dichiarazioni del direttore dell'Agenzia delle Entrate, dott.ssa Orlandi rilasciate nel corso di un'audizione alla Camera e riportate dalle Agenzie, il presidente dell'Autorità per la protezione dei dati personali ritiene che l'attribuzione di una qualche responsabilità in capo al Garante, rispetto ad eventuali ritardi nell'erogazione dei rimborsi fiscali ai contribuenti per l'anno 2015, sia non solo assolutamente priva di fondamento ma anche ingenerosa.
L'Agenzia e il MEF hanno inviato solo in data 20 luglio 2015, per il previsto parere, il provvedimento attuativo relativo all'utilizzo dei dati delle spese sanitarie ai fini dell'elaborazione della precompilata. Il Garante 10 giorni dopo ha espresso il relativo parere, nell'ambito del quale sono state condivise con tutta l'amministrazione finanziaria (Agenzia delle entrate, MEF e Sogei) le modalità attraverso le quali i contribuenti possono opporsi all'invio dei dati sanitari, come espressamente previsto dal citato provvedimento.
In quella circostanza e nei sei mesi successivi, l'Agenzia non ha sollevato alcuna criticità con particolare riferimento alla tempistica per l'esercizio del suddetto diritto di opposizione. Nessuna responsabilità può essere quindi attribuita al Garante che, al contrario, ha sempre dimostrato una fattiva e tempestiva collaborazione con l'Agenzia in ragione, soprattutto, dell'attenzione verso le rilevanti finalità di semplificazione fiscale e lotta all'evasione perseguite dall'Agenzia stessa.
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