Dal governo

Orario di lavoro, all’esame del Mef l’emendamento sulle nuove assunzioni in corsia. Alla Camera interrogazione di Monchiero a Lorenzin

di Rosanna Magnano

È all’esame del Mef la relazione tecnica del ministero della Salute sull’emendamento alla legge di Stabilità che dovrà portare nuova linfa agli organici degli ospedali e dare una boccata d’ossigeno (a lungo termine) nell’organizzazione dei turni, alla luce dell’orario di lavoro Ue applicabile in Italia da ieri 25 novembre. I lavori sul testo e sulle possibili coperture sono ancora in corso. E oggi a partire dalle 15:00 la ministra della Salute Beatrice Lorenzin risponderà a un’interrogazione sull’argomento presentata da Giovanni Monchiero (Scpi) alla Camera (un’ulteriore interrogazione riguarda l'uso del fondo per il funzionamento dei consultori familiari, ai fini della prevenzione dell'aborto per cause socio-economiche).

L’ossatura della modifica al ddl Stabilità 2016 - anticipata da Sanità 24 nei giorni scorsi -sarebbe confermata: 4mila assunzioni a tempo indeterminato, metà delle quali per stabilizzare medici precari, sblocco del turnover nelle regioni in piano di rientro e un vincolo per i governatori destinato a indirizzare le nuove assunzioni verso l’H24.

Le risorse potrebbero arrivare dai futuri risparmi (ancora incerti) derivanti dall’applicazione della legge sulla responsabilità professionale sanitaria e sul rischio clinico. Il testo del ddl approvato dalla Affari sociali - il relatore è Federico Gelli responsabile sanità del Pd - è stato inviato alle commissioni competenti della Camera per poi passare al vaglio dell’aula. Ma il terreno risorse è come sempre scivoloso e sotto la lente del ministero ci sarebbero anche altre possibili fonti di risparmio.

Intanto negli ospedali la tensione sale. Le regole Ue previste dalla direttiva 2003/88 sono operative da ieri (11 ore di riposo tra un turno e l’altro e tetto massimo di 48 ore di lavoro a settimana) e nonostante l’insistenza delle regioni il Governo non sembra finora orientato a concedere ulteriori proroghe (anche perché le sanzioni scatterebbero comunque). La spada di Damocle pende quindi dritta sulla testa dei direttori generali, alle prese con la mission impossible della riorganizzazione di turni e servizi. E proprio i dg sono in queste ore in gran fermento ad Arezzo, al decimo Forum Risk Management in Sanità (quest'anno in programma dal 24 al 27 Novembre).

L’interrogazione di Monchiero al ministero della Salute
«Secondo unanime previsione di sindacati, direzioni aziendali ed esperti del settore - si legge nel testo dell’interrogazione presentata ieri da Giovanni Monchiero (Scpi) - l'applicazione delle nuove norme potrebbe condurre alla paralisi ampi settori di asl ed ospedali, specie per quanto attiene i servizi di emergenza».

Per Monchiero l’assunzione di 4mila unità non sarebbe sufficiente a risolvere il problema. «Da notizie di stampa emerge che il Governo sarebbe intenzionato - continua il quesito - a presentare un'iniziativa normativa finalizzata all'assunzione di 3-4 mila medici, la metà dei quali attraverso nuove assunzioni, il resto attraverso la stabilizzazione dei precari; la stabilizzazione dei precari è un provvedimento pienamente condivisibile sotto il profilo dell'equità, ma non aggiunge risorse umane a quelle attualmente disponibili; la misura appare, quindi, quantitativamente inadeguata alle necessità (le organizzazioni sindacali stimano un numero ben più elevato) e non tiene conto delle carenze di personale infermieristico»

Dubbi vengono sollevati sulle possibili coperture finanziarie. «Sempre in base a notizie di stampa l'intervento non sarebbe attualmente sostenuto da specifica copertura finanziaria, ma si limiterebbe a derogare dalla attuale disciplina vincolistica in tema di personale del Servizio sanitario, lasciando a regioni ed aziende sanitarie il compito di reperire le risorse necessarie all'interno dei trasferimenti loro assegnati».

E sui tempi necessariamente lunghi dell’iniziativa: «L'espletamento delle relative procedure - continua Monchiero - richiederà, comunque, un periodo temporale non breve, durante il quale le direzioni aziendali, i capi dipartimento e i direttori di struttura complessa saranno esposti al rischio (ma sarebbe meglio dire, secondo l'interrogante, «certezza») di pesanti sanzioni amministrative, sempre che la magistratura non ritenga che il mancato rispetto delle norme in materia di orario di lavoro configuri, invece, illecito penale».

Monchiero dunque chiede al ministero della Salute «se non ritenga opportuno adottare iniziative per prevedere uno specifico finanziamento delle nuove assunzioni e un meccanismo di deroghe, parziali e temporanee, alla normativa comunitaria che consenta alle aziende sanitarie di non essere costrette ad interrompere o limitare i servizi nei settori segnati da carenze di organico»


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