Dal governo
Aifa, Pecorelli: si indaga su presunto conflitto d'interessi
di Roberto Turno
Bufera ai vertici istituzionali dell'Aifa, l'Agenzia italiana del Farmaco. Il presidente dell'Authority - ruolo che ricopre dal 2009 in forza di due successivi mandati - professor Sergio Pecorelli è stato segnalato dagli organismi interni al ministero della Salute per potenziali conflitti d'interesse per la sua partecipazione in alcune società che sarebbero vietate dal regolamento interno di trasparenza che vigila appunto sui conflitti d'interesse dei membri dell'Agenzia ma anche dei consulenti.
La situazione, la cautela. La situazione di Pecorelli, che è ginecologo di fama e rettore dell'Università di Brescia, è adesso all'attenzione del ministero vigilante, il solo che potrà prendere le decisioni del caso, naturalmente dopo aver valutato le carte trasmesse dal direttore generale dell'Aifa, il professor Luca Pani. La riflessione ministeriale, che vedrà all'opera Beatrice Lorenzin e lo staff governativo deputato in questi casi, è in corso ed è solo agli inizi. Anche se il caso sarà affrontato con rapidità, trapela dal ministero, data la delicatezza della situazione e la cautela necessaria nei confronti di Pecorelli. Una cautela che, del resto, ha già impedito al presidente di partecipare due giorni fa alla riunione del Cda Aifa da lui presieduto. La riflessione ministeriale insomma è aperta.
I casi. Da quanto a fatica trapela dall'Aifa, sembrerebbe che tra le situazioni contestate ci sarebbe la partecipazione nell'advisory board di una società di venture capital che investe decine di milioni in sanità su oltre 400 mln di somme del suo portafoglio complessivo. Altre situazioni da chiarire riguarderebbero partecipazioni in fondazioni e altre società con risorse provenienti anche da industrie farmaceutiche.
L'Aifa. Nata in seguito a una legge del 2003, quando ministro della Sanità era Girolamo Sirchia, l'Aifa ha assunto via via negli anni un ruolo sempre più decisivo nella farmaceutica pubblica italiana. L'anno scorso tra l'altro ha potuto contare sull'irrobustimento dell’organico con centinaia di nuove assunzuoni e opera in una mega sede in via del Tritone a Roma. Un ruolo che è tanto più rilevante in termini di controllo della spesa pubblica e anche nei frangenti della legge di Stabilità 2016, anche per via della partita in corso sui farmaci innovativi, a partire da quelli anti epatite C. Eventuali problemi per l'Agenzia non possono non avere riflessi sul dibattito politico e di finanza pubblica in corso.
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