Dal governo
Lorenzin: «Il Fsn 2016 sale a 111 mld, ma ne servono di più»
Il fondo sanitario per il 2016 sarà di 111 miliardi, uno in più del 2015, ma meno di quanto previsto nel Patto per la salute con le Regioni. E per la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, «ci vuole di più sicuramente ma la cosa buona è che i fondi aumentano».
La ministra ha così commentato le recenti dichiarazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi : «Quando sono diventata ministro volevano tagliare due miliardi di euro per i ticket. L'incremento del fondo va di pari passo con l'incremento del Pil. La cosa buona è che è comunque aumentato, ma ci vuole di più sicuramente».
«Tendenzialmente - ha aggiunto - ritengo che il fondo ha bisogno di un incremento graduale ma costante e noi stiamo facendo la nostra parte». In ogni caso, sottolinea Lorenzin, «dobbiamo fare ciò che serve: applicare i Lea e il nomenclatore tariffario, che quella cifra sia garantita dalla Legge di Stabilità, e poi bisogna lavorare sul personale e sulla stabilizzazione dei precari e sullo sblocco del turnover». E spiega: «Sto lavorando su cosa va assolutamente garantito ai cittadini e agli operatori sanitari nel 2015». Lorenzin ha poi detto che ci sarebbe bisogno di un incremento di due punti Pil per far fronte alla maggiore domanda della popolazione che invecchia e ha bisogno di più cure e medicine, quindi «dobbiamo iniziare a risparmiare con il buon senso oppure nei prossimi anni avremo grossi problemi».
Risparmio, da parte di medici e cittadini, che - ha ribadito il ministro - non significa togliere cure e servizi necessari, bensì tagliare gli sprechi. Il ministro, inoltre, ha sottolineato con soddisfazione i risultati ottenuti ad esempio con l'istituzione di centrali uniche d'acquisto, un sistema di benchmark degli acquisti in rete con tutte le regioni, ma punta soprattutto sul patto della Sanità regionale digitale: «Quando tutti i dati saranno online potremo conoscere tutto delle spese e dei costi così possiamo combattere la corruzione e gli sprechi. Di questo si parlerà nella Conferenza delle Regioni».
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