Aziende e regioni

Grandi Ospedali: sblocco delle assunzioni e IA per gestire le liste d’attesa

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La sanità italiana riparte dal Sud e dai professionisti che lavorano nelle aziende ospedaliere e sanitarie. Si è infatti concluso da poco a Napoli l’evento Grandi Ospedali, organizzato da Koncept in collaborazione con il Cardarelli, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II e la Federazione Italiana Aziende Sanitarie ed Ospedaliere (FIASO), dal quale è iniziato a prendere forma un documento di sintesi in cui vengono presentate riflessioni, proposte e raccomandazioni per superare le attuali criticità del Servizio Sanitario Nazionale.

“Liste d’attesa troppo lunghe, carenza di personale, scarsa formazione professionale: sono alcune delle criticità emerse negli oltre 40 laboratori tematici dell’evento e che rischiano di far implodere il nostro Servizio Sanitario Nazionale - racconta Giuseppe Longo, direttore generale dell’Azienda Universitaria Federico II -. Grazie alla partecipazione di circa 80 Direttori Generali di Aziende Ospedaliere e Sanitarie provenienti da ogni parte d’Italia, abbiamo messo sul tavolo, con onestà, quali sono le difficoltà che gli operatori sanitari e le strutture all’interno delle quali operano sono costretti ad affrontare tutti i giorni per soddisfare i bisogni di salute. Ci siamo confrontati e abbiamo ipotizzato una serie di azioni per favorire la metamorfosi del nostro sistema sanitario nazionale”.

Dallo sblocco delle assunzione all’utilizzo della tecnologia digitale, queste sono alcune delle proposte emerse dall’evento che ha coinvolto quasi 6mila persone, 1.900 in presenza e 4mila online (numeri trovati sul web, sono esatti?). “Per risolvere l’annoso problema della carenza di personale c’è solo una soluzione: sbloccare le assunzioni - sottolinea Antonio d’Amore direttore generale dell’Ospedale Cardarelli e vice presidente Fiaso -. Il tetto di spesa, introdotto nel 2004 e poi sempre riconfermato e aggravato nel 2009 dall’imposizione di una ulteriore graduale riduzione del 1,4%, limita la programmazione delle aziende sanitarie nella redazione dei piani di assunzione. Senza medici, infermieri e, in generale, operatori sanitari il Servizio Sanitario Nazionale non può reggere alla crescente pressione delle richieste di salute”. Sbloccare le assunzioni significa anche, indirettamente, sfoltire le liste d’attesa. La tecnologia digitale può inoltre contribuire a fare il resto. “Si possono, ad esempio, implementare piattaforme basate sull’Intelligenza artificiale che possono aiutare a gestire in modo razionale le liste d’attesa e sempre gli algoritmi possono rivelarsi di grande supporto agli specialisti durante tutto il percorso di cura, dalla diagnosi alla terapia”, dice D’Amore.

Una nuova sanità, tuttavia, non può prescindere da una programmazione attenta e di lungo termine. “Una programmazione pluriennale è esattamente quello di cui abbiamo bisogno - sottolinea Longo -. Dobbiamo puntare lo sguardo lontano se vogliamo che il nostro Servizio Sanitario Nazionale mantenga le sue caratteristiche di eccellenza e universalità, oggi messe a dura prova”. Aggiunge D’Amore: “Dobbiamo pensare anche al post-PNRR. Le nuove risorse si stanno rivelando preziose per l’ammodernamento della nostra sanità, ma quando non ci saranno più dobbiamo avere un piano affinchè tutti gli sforzi fatti non si rivelino vani”.

Nel nuovo documento verranno inserire anche riflessioni e proposte su altre tematiche di rilevante interesse, come la chirurgia robotica, la gestione delle maxiemergenze, i modelli di gestione sanitaria, le nuove terapie, la telemedicina, l’etica e la comunicazione in sanità.“Abbiamo voluto fortemente che questo grande evento della sanità italiana si tenesse a Napoli per dare una prospettiva da Mezzogiorno della Sanità italiana - concludono D’Amore e Longo -. E siamo convinti che è proprio dal Mezzogiorno possa montare l’ondata di cambiamento di cui il nostro Servizio Sanitario Nazionale ha così tanto bisogno”.


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