Aziende e regioni

Governo della Salute, l’innovazione cambia il futuro

di Claudio Zanon *

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24 Esclusivo per Sanità24

L’innovazione cambia il futuro e sta cambiando rapidamente la Sanità: il Ssn è stato creato 45 anni fa e nel 1996 spendevamo 57 miliardi i lire, oggi 130 miliardi di euro non bastano. Quanti settori della spesa pubblica hanno questa dinamica? I dati Ocse parlano chiaro: con 40 miliardi di spesa privata, oltre i 133 della torta nazionale dei finanziamenti - di cui solo il 18 per cento circa intermediati da assicurazioni e fondi integrativi - il nostro Servizio sanitario è diventato un modello misto.
Il problema è che – come afferma Vittorio Mapelli, docente di Economia sanitaria all’Università di Milano - esiste una “legge statistica” per cui in tutti i paesi del mondo la spesa sanitaria (pubblica e privata) è strettamente correlata con il livello di sviluppo economico raggiunto, misurato dal Pil pro capite. Se Germania e Francia spendono di più è perché la loro economia è più sviluppata, il loro Pil supera quello italiano del 39 e del 20% (fonte: Eurostat). E questo vale anche per i redditi dei medici, degli insegnanti e del personale sanitario. L’Italia raggiungerà le medesime possibilità di finanziamento pubblico, dunque, se e quando il suo Pil toccherà i 35-40.000 euro pro-capite. Questa è la via se non si vuole finanziare la Sanità a debito, come stiamo già facendo.
Con un po’ di onestà poi bisogna riconoscere che se sono cresciuti tanto i costi del sistema di cure e non bastano ancora significa che la spesa cresce fisiologicamente più di quanto fisiologicamente riusciamo a finanziare. Se il sistema non regge o ne è in pericolo la sostenibilità o si cambia modello o si cambia modello di finanziamento. Non esiste una terza via.
L’Italia nel 2022, compreso il privato out of pocket, ha la metà della spesa procapite dell’Austria e della Germania, ha 4,1 medici per mille abitanti contro i 5,4 della confinante Austria e i 6,3 della Grecia per non parlare della dotazione di infermieri che sono 6,2 per mille abitanti in Italia, circa la metà della media degli altri paesi Europei e un terzo di quelli in Finlandia. Così per il tasso di posti letto che sono la metà di quelli di Francia e Germania. Il finanziamento della spesa sanitaria negli ultimi 10 anni è scesa in rapporto alla spesa per la Pubblica amministrazione di cui 800 miliardi circa incomprimibili vista l’alta spesa pensionistica in rapporto agli altri Paesi europei. Le risorse stanziate non sono sufficienti dunque a preservare il potere d’acquisto del Ssn. Il deflatore del Pil, previsto dalla Nadef per il 2023, è infatti del 4,2% e quello dei consumi del 5,9% mentre il tasso di inflazione registrato dall’Istat a dicembre è del 4,1%, al netto dei prodotti energetici.
Che fare dunque? Bisogna trovare all’interno della spesa della Pubblica amministrazione comprimibile i finanziamenti necessari e attuare riforme a tutti i livelli dei sistemi di erogazione. Per questo obiettivo, come Osservatorio Innovazione di Motore Sanità, ci riuniamo a Cernobbio, a Villa Erba, l’8 e il 9 febbraio per due giorni di dibattiti, incontri, confronti per cercare il bandolo smarrito della matassa del Governo della Salute in Italia, alla ricerca di strumenti, azioni, idee, riforme e proposte per una più concreta realizzazione dei bisogni sanitari dei cittadini delle Regioni e per una Sanità più vicina alla dimensione della domanda dei pazienti in una Italia che invecchia come invecchia il suo Servizio sanitario. Ci saranno oltre 200 relatori qualificati attorno a uno stesso tavolo nelle sessioni plenarie e nei laboratori scientifici per approfondire insieme e rispondere alla domanda di un nuovo modello regolatorio dei servizi di prossimità e ospedalieri determinati dalle Regioni.
Il punto di partenza potrà essere il dato di fatto che il Ssn nonostante i limiti eroga prestazioni di qualità nonostante il sottofinanziamento. Gli indicatori di outocome continuano ad essere oltre i livelli medi dei Paesi Ocse. La mortalità per cause evitabili è tra ii più bassi del mondo e anche quella influenzabile da trattamenti è buona. Le liste attesa sono un problema comune: solo finanziamenti aggiuntivi o anche soluzioni organizzative (Cup con anche i privati, presa in carico, appropriatezza) si potrà mitigare questo nodo. Sono necessari nuovi modelli organizzativi e motivazionali oltre al problema della remunerazione del personale cruciale per la motivazione e il trattenimento nelle corsie pubbliche.
Non è solo un problema di tecnologia o strumentazioni (che vanno ben usati) ma anche di modello organizzativo. I posti letto in ospedale? Serve solo la diminuzione o anche la diversificazione? Servono i posti letto per i malati cronici ma è proprio vero che finora siamo stati ospedalocentrici? Se vediamo i dati sul long term care pare di no. E’ sicuro che le necessità non soddisfatte per i malati cronici senza alternative vere nel territorio determinano un afflusso insostenibile nei Pronto soccorso e nei Dea. Il governo della Salute finora ha portato alla frantumazione, a una disomogeneità organizzativa (che non sarebbe tuttavia il male peggiore), al debito ma anche a una disequità di accessi e prestazioni, nel nome di una regionalizzazione incompiuta che fa della “sanità” il luogo controverso di scontri anziché di incontri e confronti. Per questo a Cernobbio ci saranno quasi tutti i Presidenti e rappresentanti delle Regioni, istituzioni pubbliche e manager della sanità pubblica, associazioni di pazienti da tutta Italia a testimonianza di un interesse esistenziale sul tema Salute che ci occupa tutti all’insegna della formazione e dell’informazione. L’innovazione cambia il futuro e vogliamo spiegare perché c’è un nuovo paradigma tecnologico di cui tenere conto nella dinamica tra spesa e fabbisogni. L’obiettivo è definire una sorta di “Carta di Cernobbio”, un documento di sintesi finale con i punti principali che emergeranno dalla Winter School di Osservatorio innovazione di Motore Sanità da sottoporre a un dibattito pubblico allargato che possa tradursi in una proposta politica.

* Osservatorio Innovazione Motore Sanità


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