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Federsanità: per la sicurezza degli ospedali cambiare le procedure di finanziamento in conto capitale
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“Semplificare le procedure per l’utilizzo delle risorse per ammodernare il patrimonio ospedaliero è una esigenza fondamentale perché gli ospedali siano luoghi sicuri. Quanto accaduto all’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli ci induce ad aprire una riflessione a tutto campo sul tema della sicurezza delle nostre strutture ospedaliere, dell’obsolescenza di molte di esse e della progressiva diminuzione della loro efficienza che, nel tempo, finisce per richiedere notevoli interventi di miglioramento, ed anche sulla non più tollerabile complessità delle procedure di autorizzazione”. Lo afferma Tiziana Frittelli, presidente di Federsanità, a seguito dei recenti fatti di cronaca che hanno messo al centro dell’attenzione il tema della sicurezza delle strutture ospedaliere e della loro riqualificazione.
“Oggi il Servizio sanitario nazionale, dopo la grande bolla del Covid - aggiunge - si trova ad affrontare la grande sfida del Pnrr in un contesto, peraltro, divenuto fortemente critico sotto il profilo dei finanziamenti, poiché i forti rincari indotti dalla crisi energetica rischiano di far saltare tutti i quadri economici già presentati, tanto che il Governo ha dovuto proporre all’Unione Europea una riduzione degli interventi strutturali già finanziati, in quanto i fondi sarebbero stati incapienti”. A questo si aggiunga che, laddove occorra ricorrere ai fondi dell’articolo 20 della L. 67/88, per sopperire alla carenza di risorse, “la complessità si moltiplica, in quanto si tratta di applicare regole diverse per gli stessi lavori, con procedure, rendicontazioni e tempistiche molto diverse tra loro, lunghe, farraginose e non adeguate alla necessità di completare quegli interventi che, comunque, si affiancano agli interventi del Pnrr e che, per esempio, possono essere utilizzate per l’applicazione della normativa antincendio”.
Secondo Frittelli “la staticità delle norme è chiaramente un freno per il futuro in un momento storico in cui è necessario essere mobili, flessibili, adattabili, efficaci ed efficienti anche al livello normativo e non anacronisticamente rigidi”.
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