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Così il tessuto connettivo della salute si candida a sostenere il sistema sanitario. Progetti in campo a cominciare dall'attuazione del Pnrr
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Le reti di interconnessione sociale, spesso sottovalutate ma con un impatto cruciale sulla salute delle persone e sulla tenuta del sistema sociale e di salute, hanno mostrato una preoccupante tendenza al declino, soprattutto in epoca post pandemica.
Su questo tema, si è tenuto presso l'Università Luiss il simposio "Tessuto Connettivo della Salute. Nuove Forme di Vicinanza", promosso dall’Osservatorio Salute benessere e Resilienza della Fondazione Visentini e con la partecipazione di attori storici nel panorama della salute come Federsanità, ACLI, Legacoop, il Consorzio Dafne per la distribuzione farmaceutica, insieme a nuovi protagonisti come Rosso, start-up innovativa dedicata alla donazione di sangue.
Il punto di partenza dei lavori è stata l’ultima rilevazione 2023 sulla "Vicinanza della salute" dell’Osservatorio, che ha messo in evidenza un drastico calo degli indicatori della sfera sociale direttamente influenti sul benessere socio-sanitario dei cittadini.
In particolare, si è registrato un significativo aggravamento dell'isolamento individuale, con una caduta di 22 punti rispetto al 2010, unito a una preoccupante lacerazione della coesione sociale, attestata su un -13 punti. Anche l'omogeneità territoriale sul fronte della salute è lontana dal realizzarsi, aggravata dal divario reddituale che separa le due parti del Paese e dal crescente fenomeno della povertà assoluta, che, come certificato da Istat, in Italia è più che raddoppiata passando dal 4,2% del 2010 al 9,7% del 2022.
«Fin dal mio insediamento, in qualità di Viceministro con specifica delega alle Politiche Sociali - è intervenuta tramite sua nota in apertura dei lavori Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali - ho voluto promuovere e valorizzare tutte quelle forme di interconnessione virtuosa, dal terzo settore al volontariato, fino all’articolato mondo sociosanitario, che contribuiscono alla tenuta del sistema di intervento sociale sul territorio. Il raccordo con il mondo della solidarietà sociale è un’opportunità per realizzare interventi efficaci, in una direzione diversa e finalmente sussidiaria».
«Abbiamo riunito - afferma Duilio Carusi, Adjunct Professor Luiss Business School e Coordinatore dell'Osservatorio Salute Benessere e Resilienza della Fondazione Bruno Visentini – alcune tra le principali voci del Tessuto Connettivo della Salute, per creare un momento di riflessione comune su temi cruciali come quelli della coesione, cooperazione, volontariato, distribuzione, integrazione. È emerso un quadro effervescente per lo sviluppo di nuove iniziative con cui avvicinare la salute ai cittadini, ma anche la mancanza di un raccordo unitario e di una valorizzazione all’interno degli strumenti di programmazione nazionale, a partire dal Pnrr. Riteniamo che sia sempre più necessario ritornare a uno sforzo di pianificazione a livello paese, orientato all’inclusione dei diversi attori della salute e che conduca ad uno strumento concreto che potremmo definire un "Piano nazionale di salute", che dopo la pandemia riprenda ed integri su più dimensioni la buona pratica di dotarsi di un piano sanitario nazionale, assente dalle scene dal lontano 2008».
Nel portare i saluti istituzionali di Luiss Guido Carli, Luciano Monti, Docente di Politiche dell’Unione europea all’Università Luiss Guido Carli, ha sottolineato l’interesse dell’Università sui temi della salute anche con respiro internazionale attraverso le attività del Policy Observatory, ed evidenziato alcune fragilità di fondo del PNRR nelle Missioni 5 e 6.
In campo i rappresentanti delle parole chiave del "tessuto connettivo" della salute: Coesione; Cooperazione; Volontariato; Donazione; Distribuzione.
Gennaro Sosto, Presidente Sud Italia, Federsanità e Direttore Generale Asl Salerno, ha annunciato il progetto delle "Botteghe di comunità" nel territorio del Cilento, che a partire dalla primavera 2024 dovranno andare ad integrare l’attività delle Case di Comunità hub, al fine di «favorire la coesione delle aree interne, caratterizzate da Comuni di piccolissime dimensioni».
Sempre restando sull’attuazione della Missione 6 del Pnrr Eleonora Vanni, Vice Presidente Legacoop e Presidente Legacoopsociali, ha proposto «l’integrazione dei modelli cooperativi anche con la messa a sistema di cooperative di medici del territorio e della mutualità» e ha sottolineato l’importanza di «nuove forme di abitare sociale e abitare supportato, destinate alle categorie fragili».
Povertà sanitaria, «attuazione concreta e mirata della Legge 33/2023 sulla riforma della non autosufficienza a cominciare da decreti attuativi ‘specifici e forti’ da approvare entro gennaio»: sono le priorità messe in fila da Antonio Russo, Vice Presidente ACLI e Portavoce Nazionale Alleanza contro la povertà in Italia. Che ha ammonito: «non è tempo per i solisti».
Chiara Schettino, Ceo e Founder Rosso, ha presentato priorità e bisogni insoddisfatti nella gestione e disponibilità di sangue e suoi derivati, come condizione necessaria per il funzionamento del sistema. In campo come interlocutori principali imprese, ospedali privati e Generazione Z, a cui ha rivolto l’appello sulla «prevenzione sulla salute del sangue attraverso il maggior ricorso alle analisi di laboratorio, economiche e dall’alta capacità diagnostica».
Tessuto connettivo silenzioso, ma con un alto peso specifico pari a circa 3 punti di Pil, sono i partecipanti al consorzio Dafne che anche durante la pandemia hanno garantito l’approvvigionamento di farmaci e mascherine alle farmacie e agli operatori in prima linea. Per loro conto Daniele Marazzi, Consigliere Delegato Consorzio Dafne, ha chiesto un «maggior coinvolgimento e partecipazione ai tavoli decisionali sulle politiche sanitarie e farmaceutiche».
Unanime l’appello a un coordinamento unitario e strategico per rilanciare il tessuto connettivo della salute e garantire un sistema inclusivo e resiliente.
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