Aziende e regioni
Non autosufficienza, la scommessa di non disperdere il lavoro a favore di anziani e famiglie
di Claudio Testuzza
24 Esclusivo per Sanità24
La proposta di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri relativa all’adozione del nuovo Piano nazionale per la non autosufficienza relativo al prossimo triennio è stata firmata dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando. Ma le 52 organizzazioni, raggruppate nel Patto per un Nuovo Welfare sulla non autosufficienza, esprimono, tuttavia, la propria preoccupazione per i tempi della riforma del settore.
Questa è attesa da trent’anni e, nel frattempo, è . comunicano dal stata realizzata in tutti i Paesi europei simili al nostro. Ovunque ha modificato in profondità questo ambito del welfare, rafforzandolo notevolmente. «Il testo è pronto - frutto di mesi di lavoro preparatorio a cui il Patto ha dato un sostanziale contributo – ed è possibile approvarlo anche nell’attuale regime di affari correnti perché si tratta di una riforma prevista dal Pnrr. Pur da migliorare, rappresenta un buon punto di partenza: sarebbe fatale disperdere gli sforzi sinora compiuti a favore degli anziani e delle loro famiglie», spiegano dal Patto per un Nuovo Welfare sulla non autosufficienza.
La proposta prevede uno stanziamento complessivo di poco più di 2,6 miliardi, dedicate al Piano nazionale che individua lo sviluppo degli interventi ai fini della graduale attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire su tutto il territorio nazionale.
Il Pnna, relativo al triennio 2022-2024 costituisce l’atto di programmazione nazionale delle risorse afferenti al Fondo per le non autosufficienze e individua, nel limite di tali risorse, lo sviluppo degli interventi ai fini della graduale attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire su tutto il territorio nazionale. Il Piano si sviluppa come ulteriore evoluzione della precedente programmazione, scaturita dalla L. 33/2017 e dal Dlgs 147/2017, basata sull’avvio dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali in materia di non autosufficienza e disabilità.
Gli stanziamenti complessivi sono stati suddivisi per tutte le Regioni sulla base di criteri già utilizzati per i precedenti contributi previsti dal Fondo per le non autosufficienze. Per accedere alla propria "quota", sulla base delle indicazioni programmatiche del Piano nazionale, le regioni adottano un Piano regionale per la non autosufficienza, ovvero altro atto di programmazione regionale degli interventi e dei servizi necessari per l’attuazione del Piano nazionale, a valere sulle risorse previste dalla ripartizione, eventualmente integrate con risorse proprie.
Le risorse complessivamente afferenti al Fondo per le non autosufficienze nel triennio 2022-2024 sono pari a 822 milioni nel 2022, 865,3 milioni nel 2023 e 913,6 milioni nel 2024 per un totale di circa 2,6 mld nel triennio. L’erogazione è condizionata alla rendicontazione dell’effettivo utilizzo di almeno il 75%, su base regionale, delle risorse. Eventuali somme non rendicontate devono comunque essere esposte entro la successiva erogazione.
Cosa prevedono i Leps:
a) a.1 l’assistenza domiciliare sociale quale servizio caratterizzato dalla prevalenza degli interventi di cura della persona e di sostegno psico-socio-educativo. a.2 assistenza sociale integrata con i servizi sanitari, ad integrazione di interventi di natura sociosanitaria; a.3 soluzioni abitative, anche in coerenza con la programmazione degli interventi del Pnrr, mediante ricorso a nuove forme di coabitazione solidale delle persone anziane e tra generazioni; a.4 adattamenti dell’abitazione alle esigenze della persona con soluzioni domotiche e tecnologiche che favoriscono la continuità' delle relazioni personali e sociali a domicilio, compresi i servizi di telesoccorso e teleassistenza;
b) servizi sociali di sollievo, quali: b.1 il pronto intervento per le emergenze temporanee, diurne e notturne, gestito da personale qualificato; 17 b.2 un servizio di sostituzione temporanea degli assistenti familiari in occasione di ferie, malattia e maternità; b.3 l'attivazione e l'organizzazione mirata dell'aiuto alle famiglie valorizzando la collaborazione volontaria delle risorse informali di prossimità e quella degli enti del Terzo settore nonché' sulla base delle esperienze di prevenzione, di solidarietà intergenerazionale e di volontariato locali;
c) servizi sociali di supporto, quali: c.1 la messa a disposizione di strumenti qualificati per favorire l’incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro degli assistenti familiari, in collaborazione con i Centri per l'impiego del territorio. c.2 l’assistenza gestionale, legale e amministrativa alle famiglie per l'espletamento di adempimenti.
Chi sono i beneficiari
In continuità con il precedente Piano, e in una ottica di transizione, il Piano individua fra i propri destinatari diretti i seguenti target:
• persone anziane non autosufficienti con alto bisogno assistenziale e/o persone con disabilità gravissima. Per gli interventi rivolti a tali beneficiari sono riservate risorse del Fondo per una quota compresa fra un minimo del 40% ed un massimo del 60%;
• persone anziane non autosufficienti con basso bisogno assistenziale e/o persone con disabilità grave. Ai fini esclusivamente del Pnna rientrano tra queste ultime le persone beneficiarie dell’indennità di accompagnamento, o comunque definite non autosufficienti o disabili.
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