Aziende e regioni
Accreditamenti, così cambierà la sanità lombarda
di Claudio Testuzza
24 Esclusivo per Sanità24
Tra le priorità introdotte dalla riforma della sanità della Lombardia, approvata a fine 2021, c'è la previsione di meccanismi premianti e/o penalizzanti quale strumento per incentivare gli erogatori pubblici e privati a perseguire qualità, appropriatezza e governo dei tempi d’attesa. Resta, infatti, forte, nonostante le polemiche a cui si è assistito sia durante la sua formulazione sia nel testo definitivo, il ruolo del privato. Era, tuttavia, stata sottolineata l’intenzione di intervenire su i volumi e le tipologie di prestazioni sanitarie e sociosanitarie, di degenza e ambulatoriali che possono essere soddisfatti sia nella sede pubblica che in quella privata, secondo un corretto rapporto di integrazione.
Ma saltato l’obiettivo, da più parti proposto, di giungere alla costituzione di un’azienda unica, alle otto Agenzie di tutela della salute (Ats) territoriali era rimasto il potere di negoziare le prestazioni delle strutture private accreditate. Potere che annullava , di fatto, il necessario indirizzo e controllo dell’assessorato. Sopravvenuto l’indirizzo della legge che ha previsto, finalmente, un elemento di chiarezza, con cui si obbliga il servizio sanitario a procedere a una più corretta trasparenza all’accreditamento e al convenzionamento delle strutture private, introducendo una vera e propria "gara" pubblica basata sul confronto della qualità e dei risultati delle strutture proponenti, la Regione non ha potuto esimersi dall'intervenire. La legge sanitaria lombarda cambierà e a maggio il Consiglio regionale introdurrà sostanziali modifiche a questo importante settore. Il cambiamento è sostanziale in quanto i rapporti con i privati non verranno più gestiti dalle otto Ats, a cui fanno capo i diversi organismi dirigenziali, ma le decisioni, in merito ai rapporti con i privati, verranno prese direttamente dalla direzione del Welfare e quindi con la supervisione dell’assessorato. Le agenzia procederanno all’istruttoria ma tutto il processo dell’accreditamento ricadrà sull’organo regionale. Per le strutture pubbliche e private l’accreditamento da parte della Regione si perfezionerà all’atto dell’iscrizione nel registro regionale delle strutture accreditate previa verifica con gli atti di indirizzo regionale , nel rispetto della normativa vigente sulla trasparenza dei dati.
Siamo, quindi, a uno snodo di chiarezza del Ssn e bisogna avere il coraggio delle riforme. Una strada, infatti, per rendere più forte il Servizio sanitario è quella rappresentata dalla collaborazione pubblico/privato, essenziale per la sinergia positiva che ne deriva. Dunque è necessario prendere atto, come ha fatto la Regione Lombardia, che i due sistemi, erogando entrambi legittimamente prestazioni pubbliche, devono trovare un’integrazione governata dalle istituzioni, nazionale e regionali, in applicazione delle relative normative.
In breve la strada da percorrere, nell’interesse prioritario dei cittadini, è quella di una costante e leale collaborazione istituzionale tra i due settori.
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