Aziende e regioni

Medicina generale: firmato l'accordo collettivo nazionale 2016-2018

di Red.San.

S
24 Esclusivo per Sanità24

Oggi la Sisac (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati) e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale (Fimmg e Federazione Cisl medici) hanno siglato l’accordo collettivo nazionale relativo al 2016-2018 per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale. "Un traguardo raggiunto dopo una lunga e impegnativa trattativa e che contiene aspetti innovativi importanti per la medicina del territorio rispetto alla quale ci attendono sviluppi ulteriori anche alla luce di quanto previsto dal Piano Nazionale di Resilienza. Ringrazio le organizzazioni sindacali e la Sisac per l’importante lavoro svolto", ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, commentando la firma dell’Acn.

"L’accordo firmato - ha spiegato Davide Caparini, presidente del Comitato di Settore Regioni–Sanità e assessore al Bilancio della Regione Lombardia - comporta innovazioni importanti per l'assistenza territoriale, come ad esempio le forme organizzative multi professionali ed aggregazioni funzionali dei medici di medicina generale che rappresentano la base per i nuovi modelli delineati dal Pnrr. Con l’accordo si disciplina il ruolo unico che integra le funzioni del medico di assistenza primaria e di continuità assistenziale. Vanno poi sottolineati - ha concluso Caparini - anche altri aspetti innovativi come la nuova procedura di contestazione, la regolamentazione dell'Assistenza negli istituti penitenziari, la sostanziale razionalizzazione e semplificazione del testo".

Con la firma dell'accordo, spiega la Fimmg, si mette "fine a un travagliato iter iniziato 10 anni fa con la Legge Balduzzi, caratterizzato da un lungo periodo di sospensione ope legis dei rinnovi contrattuali seguito da un sostanziale stallo negoziale e infine dalla pandemia". "Abbiamo firmato nella speranza che si avvii il cambiamento – dichiara Silvestro Scotti, segretario nazionale Fimmg - e per lanciare la sfida alla politica sulla volontà di far crescere e attualizzare il ruolo del medico di medicina generale nel coordinare e garantire le cure primarie territoriali e la presa in carico dei bisogni socio-sanitari dei cittadini. Con la firma dell’accordo, Fimmg conferma e consolida i principi cardini della medicina generale: libera professione convenzionata, scelta fiduciaria, autonoma organizzazione. Ed evolve il modello organizzativo attraverso l’istituzione delle Aft (aggregazione funzionale territoriale) e il passaggio al ruolo unico di assistenza primaria. Viene salvaguardato l’intero monte compensi e consolidato l’incremento in quota capitaria già anticipato dal decreto emergenziale del 2020. Viene introdotto il settore della medicina penitenziaria".

L'accordo 2016-2018, firmato oggi, spiega ancora Scotti, "nasce da esigenze pre-pandemiche ma pone solide basi per andare immediatamente alla discussione dei nuovi accordi 2019-2021 e 2022-2024. Contrariamente a posizioni populiste e insostenibili di alcuni sindacati minori, la Fimmg è fermamente convinta che grazie a nuovi finanziamenti finalizzati all’organizzazione come quelli previsti dall’ultima legge di Bilancio (articolo 1 comma 274) attivi dal 2022, si possa rendere la medicina generale moderna ed efficace per i cittadini e attrattiva per le nuove generazioni di medici, migliorando l’assistenza territoriale e rendendo sostenibile il Ssn, equo ed universale". Questi auspicati nuovi accordi "ci auguriamo possano essere discussi in un'unica trattativa, viste le necessità emergenziali, poiché solo in questo modo permetteranno alla medicina generale di affrontare le nuove necessità dettate dal Pnrr, senza però rinunciare ai principi fondamentali di accessibilità, capillarità, scelta fiduciaria e capacità di dare risposte alla categoria e ai cittadini. Con questa firma - conclude Scotti - vogliamo ribadire un punto fondamentale: l’evoluzione della medicina generale si fa con gli accordi collettivi e non con qualunque altro provvedimento. Solo gli Acn possono rilanciare la medicina generale per un futuro migliore".

Per Francesco Esposito segretario nazionale della Federazione italiana sindacale medici uniti (Fismu), sigla affiliata a Cisl Medici, "la firma è un atto dovuto che consentirà di mettere in sicurezza, anche giuridica, i medici che nonostante la vacanza contrattuale hanno dovuto lavorare in questi anni di emergenza sanitaria. Un passaggio meramente tecnico che apre una nuova fase di trattative". "È fondamentale colmare il ritardo accumulato in questi anni di emergenza pandemica - aggiunge -: abbiamo lavorato senza convenzione, abbiamo dovuto metterci l’elmetto e stare in prima linea con compensi vergognosi e inadeguati, con accordi ponte su vaccini e tamponi, oberati da incombenze burocratiche improprie e con gli ambulatori presi di assalto dai pazienti. Abbiamo visto nostri colleghi ammalarsi, molti, e molti altri morire".

Lo Smi, Sindacato medici italiani, non ha firmato la convenzione per la medicina generale per triennio 2016-2018, siglata invece da Fimmg e Cisl medici. "Quello proposto da Sisac, la parte pubblica, è un accordo vecchio, che non tiene conto della pandemia in atto, perché taglia servizi ai cittadini, comprime tutele ai lavoratori ed è penalizzante dal punto di vista economico - spiega Pina Onotri, segretario generale dello Smi -. Dopo 2 anni di sacrifici fatti dalla categoria medica - continua - non si può firmare un accordo in perdita. Convocheremo nel più breve tempo possibile la riunione della direzione nazionale del sindacato per decidere ulteriori azioni da intraprendere".

L’Enpam, l’ente previdenziale della categoria, esprime "compiacimento" per la firma della convenzione per i medici di medicina generale. "È stato cristallizzato il principio che è la convenzione lo strumento per regolare il rapporto con i medici di medicina generale liberi professionisti - afferma il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti - e sono stati ribaditi il principio che il paziente ha il diritto a scegliersi il medico di sua fiducia e ad avervi libero accesso". L'accordo, anche se relativo al periodo 2016-2018, "è importantissimo per il presente e per le esigenze future dei cittadini e del Paese. È infatti un tassello importante perché costituisce il presupposto per la successiva contrattazione, che dovrà tenere conto del Pnrr".



© RIPRODUZIONE RISERVATA