Aziende e regioni

Sardegna, cure a casa di terzo livello per disabili gravissimi

di Davide Madeddu

S
24 Esclusivo per Sanità24

Si chiama "Mi prendo cura" ed è il programma che introduce nuovi aiuti economici (e una dotazione di 30 milioni per il triennio) destinati alle persone che devono fare i conti con forme di disabilità gravissima. Nello specifico la Giunta regionale sarda ha approvato le linee di indirizzo per l'attuazione del programma ‘Mi prendo cura’, la nuova misura complementare a ‘Ritornare a casa plus’ che introduce una serie di ulteriori aiuti economici rivolti alle persone che hanno i requisiti per l'accesso al programma regionale per la disabilità gravissima. Nuova misura che nasce con legge regionale del 22 novembre scorso e che prevede una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro l'anno per il triennio 2021-2023.
«Ritornare a casa plus prevede un imponente intervento socio-sanitario - premette l'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu -. I beneficiari sono inseriti in un programma di cure domiciliari di terzo livello e possono usufruire dell’assistenza di professionisti qualificati e caregiver familiari». Partendo da questo punto l'esponente dell'esecutivo regionale precisa che il nuovo programma, 'Mi prendo cura’ «risponde a una serie di bisogni sui quali non intervengono altre misure, dando così un ulteriore importante supporto a coloro che hanno i requisiti all'accesso al programma per le disabilità gravissime e alle loro famiglie». Che tradotto, come sottolinea Nieddu, si tratta di «un aiuto economico per le forniture di medicinali, ausili e protesi, non coperti dal sistema sanitario ma anche per il sostegno di costi per la fornitura elettrica e il riscaldamento che non trovano risposta negli attuali percorsi di presa in carico».
Con il provvedimento approvato, la Giunta regionale ha disposto l’assegnazione delle risorse ai Comuni, con una ripartizione del 30% uguale per tutti e del restante 70% in base alla popolazione. Le amministrazioni comunali dovranno quindi gestire gli stanziamenti direttamente e in autonomia per assicurare un supporto tempestivo con un apporto economico, che non dovrà essere superiore ai 2 mila euro.
«Il programma ‘Mi prendo cura’ è un’ulteriore conferma del nostro impegno per le persone con disabilità e in particolare con disabilità grave - conclude Nieddu -. Un sostegno concreto per i più fragili e le loro famiglie in un momento particolarmente delicato in cui i bisogni sociali e socio sanitari sono cresciuti a causa della pandemia».


© RIPRODUZIONE RISERVATA