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Cittadinanzattiva su Covid a scuola: «Bene Gimbe, estendere i sistemi di aerazione e no a classi sovraffollate»

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«Proseguire nella campagna vaccinale anti Covid per studenti e personale scolastico, continuare ad utilizzare le mascherine in aula, estendere i test di screening nelle scuole e prevedere nuovi investimenti per i sistemi di aerazione. A poco più di un mese dalla riapertura delle scuole crediamo che queste proposte - presentate dalla Fondazione Gimbe e condivise nel nostro Rapporto annuale sulla sicurezza scolastica, presentato a settembre scorso - siano di fondamentale importanza ed efficacia per permettere ai nostri ragazzi di continuare a frequentare le aule in sicurezza», dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, in merito al Report Sicurezza Covid-19 nelle scuole diffuso oggi da Gimbe.
Da anni Cittadinanzattiva chiede che sia posta massima attenzione alla qualità dell'aria nelle aule, così come ai livelli di temperatura che spesso, sia nella stagione invernale che a fine anno scolastico, non garantiscano un livello minimo di vivibilità e di concentrazione. Il Decreto Ripartizione che ha assegnato 350 milioni alle scuole prevedeva l'acquisto di “strumenti per l’aerazione”, ma tale destinazione d'uso non è specificata nel DL 73/2021 che fa riferimento solo a interventi di piccola manutenzione. Di conseguenza, aerazione e ventilazione sono affidate al “Protocollo finestre aperte”. «Le scuole che hanno acquistato apparecchi per l'aerazione sono poche, perché gli impianti hanno bisogno di manutenzione e i dirigenti, nella maggior parte dei casi, hanno preferito investire i fondi su altro. Tuttavia crediamo che possano essere un investimento importante non solo per la fase pandemica ma anche per il futuro, se pensiamo che molti ragazzi denunciano da anni di studiare in classi o troppo calde o troppo fredde. Per questo crediamo che il Ministero dell’Istruzione (di concerto con quello della Salute) debba acquisire e rendere noti i dati su quante scuole hanno già acquistato tali apparecchi, e incentivare quelle sprovviste a dotarsene, insieme ai misuratori di CO2 utili a verificare i livelli di inquinamento all'interno dell'edificio scolastico e nei pressi dello stesso.
«Un ultimo ma importante appello lo rivolgiamo perché si intervenga in maniera rapida sul sovraffollamento delle classi. Si tratta di 460 mila bambini e ragazzi che studiano in 17mila classi con più di 25 alunni; il problema è concentrato soprattutto nelle scuole superiori, dove il 7% delle classi è in sovrannumero, con le maggiori criticità nelle regioni più popolose come la Lombardia (con 1889 classi over 25), l’Emilia Romagna (1131), la Campania (1028). “Chiediamo al Ministero dell’Istruzione e al Governo – conclude Mandorino - di intervenire sui casi più gravi di sovraffollamento, di lavorare per l'abrogazione del DPR 81 del 2009 e di stabilire, sin dal prossimo gennaio, il limite di 25 alunni per le nuove iscrizioni nelle prime classi, soprattutto per le secondarie di II grado».


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