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Sardegna: Sassari amplia il centro Covid, ma per l'assessore non c'è emergenza
di Davide Madeddu
24 Esclusivo per Sanità24
I positivi sono in crescita e, in Sardegna, si conta la prima vittima (dal 6 luglio scorso) nella seconda ondata dell'emergenza Coronavirus. Si tratta di un pensionato di 78 anni morto nel reparto di Malattie infettive dell'Aou di Sassari dove era stato ricoverato il 23 agosto per la positività al Covid-19.
Il maggior numero di contagi si registra comunque nel Sassarese con un numero complessivo di 1.424 casi dall'inizio della pandemia e un + 46 solo nella giornata di ieri. Qui i giorni scorsi l'Unità Covid ha chiesto alla dirigenza dell'Azienda ospedaliera universitaria di predisporre l'ampliamento del centro Covid in via precauzionale poiché il reparto Malattie infettive aveva raggiunto il massimo della capienza con i 19 posti letto occupati.
Quanto ai dati: l'ultimo aggiornamento dell'Unità di crisi regionale certifica 73 nuovi casi, 65 da attività di screening e 8 da sospetto diagnostico. Dall'inizio dell'emergenza in Sardegna sono stati accertati 2.316 casi di positività al Covid -19 mentre i tamponi eseguiti sono stati 139.273 con un incremento di 1.907 test rispetto all'ultimo giorno. I pazienti ricoverati sono attualmente 32, e si registra un + 1 rispetto al dato dei giorni scorsi. I pazienti in terapia intensiva sono cinque mentre le persone in isolamento domiciliare sono 872. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.268 pazienti guariti, più altri 4 guariti clinicamente.
Quanto alla distribuzione sui territori, dei 2.316 casi positivi complessivamente accertati, 418 (+12) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 233 (+1) nel Sud Sardegna, 76 (+9) a Oristano, 165 (+5) a Nuoro, 1.424 (+46) a Sassari.
Per l'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu "non esiste alcuna emergenza sanitaria in Sardegna". Parole pronunciate nell'intervento in Consiglio regionale, nel corso di una seduta convocata per affrontare la questione legata a presunti attacchi mediatici rivolti all'isola dopo l'impennata di positivi al Covid nel periodo di ferragosto che hanno visto, tra gli altri, anche Silvio Berlusconi, ora ricoverato al San Raffaele di Milano.
"Abbiamo un totale di 837 positivi - sono le parole dell'assessore - da cui vanno scalati 182 non residenti, quindi 655, e se togliamo gli algerini del centro di Monastir arriviamo a poco più di 600. Di che emergenza pandemica sanitaria stiamo parlando?". Nell'intervento di Nieddu anche un passaggio sul calcolo dell'indice Rt. "Abbiamo un indice di contagio Rt superiore a uno: questo farà parlare di rischi di zona rossa in Sardegna. Ma in realtà quest'indice continua ad essere calcolato su 1,6 milioni di abitanti, la popolazione sarda, ma nell'Isola solo ad agosto si sono registrati 960mila ingressi, quindi l'indice dovrebbe essere calcolato su 2,6 milioni".
Dal canto suo il responsabile unità di crisi Covd nord Sardegna, Marcello Acciaro, rileva che sono negativi i mille tamponi effettuati in Costa Smeralda. E oggi anche i contagi sono in calo: dai 73 di si è passati a 39.
Intanto, dopo l'impennata di contagi registrata nell'isola, le diverse autorità sanitarie sono intervenute con una nuova stretta. Da giovedì 3 settembre saranno sospese temporaneamente le visite dei parenti dei pazienti ricoverati nei tre presidi dell'azienda Brotzu di Cagliari: San Michele, Microcitemico e Businco. Decisione maturata dall'esigenza di "comprendere l'evoluzione della curva epidemiologia". Il divieto sarà esteso anche agli informatori scientifici. Congelate di nuovo attività e prestazioni (se non urgenti) negli ospedali di Olbia, Tempio e La Maddalena. Saranno garantite, invece, le prestazioni per i pazienti oncologici e tutti i servizi essenziali.
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