Aziende e regioni

Vaccini, la Lombardia apre i nidi anche ai bimbi non in regola ma devono adeguarsi entro 40 giorni

«L’11 settembre nessun bambino rimarrà a casa. Abbiamo predisposto una procedura, che sarà approvata dalla Giunta lunedì prossimo, che consentirà anche a coloro che non presenteranno alcuna documentazione entro il 10, di usufruire di un percorso che li porti o a recuperare una disattenzione o a superare attraverso un colloquio personalizzato con specialisti dei Centri vaccinali, i dubbi e le resistenze». Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera nel corso della conferenza stampa, organizzata, questa mattina, a Palazzo Lombardia. «La procedura - ha sottolineato l'assessore - varrà in maniera cogente per gli asili nido, le cui regole di accreditamento sono di nostra competenza e potrà essere fatta propria da tutte le altre istituzioni o enti che hanno competenza sulle scuole materne. A tal fine, per avviare un percorso di condivisione abbiamo già preso contatti con Anci, Assonidi e Fims e venerdì li incontreremo.
In sostanza, la procedura scelta da Regione Lombardia prevede che entro 10 giorni dall'inizio della frequenza gli asili nido dovranno informare le aziende sanitarie territoriali su chi è vaccinato e chi no: in quest’ultimo caso, entro ulteriori 15 giorni i genitori saranno convocati ed entro altri 15 dovranno essere effettuate le vaccinazioni mancanti. In caso contrario, scatterà l'esclusione prevista dalla legge nazionale. Al momento, su 165.000 bambini negli asili nido lombardi 8.958 risultano inadempienti all'esavalente e 10.248 al morbillo-parotite-rosolia, numeri non necessariamente cumulabili e che rappresentano circa il 5% del totale. «Le nostre misure - ha affermato Gallera - raggiungono
l’obiettivo prioritario di far capire l’importanza delle vaccinazioni, rispettano la legge e sono l’unico metodo sicuro che garantisce velocità e meno disagi alle famiglie». «Sottolineo inoltre che il modello studiato da Regione Lombardia - ha aggiunto Gallera - è quello che mira a creare il minor disagio alle famiglie. Ricordo infatti che per i genitori dei bambini in regola con le vaccinazioni basta la presentazione dell’autocertificazione a cui si può accedere tramite i siti di Regione o Ats e Asst o direttamente nelle scuole. Pochi secondi con un sistema senza code o disagi. Per coloro non sono in regola e per i quali la legge prevede la “formale richiesta di prenotazione alla Asl” - ha ricordato il titolare regionale della Sanità - è sufficiente una mail con pec certificata, una raccomandata con ricevuta di ritorno o la richiesta al direttamente al Centro vaccinale. Anche in questo caso pochissimi minuti per essere in regola con le indicazioni ministeriale.
«Ci siamo orientati su questo modello - ha concluso Gallera - perché è l’unico strumento rapido, efficace e sicuro. L'invio delle lettere, infatti, in assenza di un’anagrafe vaccinale nazionale, rischia di essere lacunoso vista la difficoltà di recuperare le certificazioni vaccinali di bambini provenienti da altre regioni o Paesi e noi non volevamo commettere inutili errori o creare inutili allarmismi nelle famiglie, così come già avvenuto in altre Regione».


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