Aziende e regioni
Ritardi dei pagamenti, la svolta del Lazio che paga le farmacie nei termini di legge
Informatizzazione e attiva collaborazione tra farmacisti, Regione e Asl. È questa la ricetta messa in atto nel Lazio per eliminare in maniera definitiva il problema dei ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione che in passato ha rischiato di mettere in ginocchio centinaia di esercizi dislocati su tutto il territorio regionale. E, a riprova dell’esito eccellente del progetto, oggi è stato effettuato il primo pagamento nella storia entro i termini stabiliti per legge. «Per capire l’eccezionalità di questa situazione – spiega Osvaldo Moltedo, presidente di Federfarma Lazio e segretario nazionale Federfarma, parlando del progetto insieme al Governatore Nicola Zingaretti e al presidente di Federfarma Roma e vicepresidente Federfarma Nazionale, Vittorio Contarina – vale la pena spendere due parole per spiegare come adesso funziona il sistema e come, invece, funzionava fino a poco tempo fa. Le farmacie consegnano le ricette alle Asl di riferimento il 10 di ogni mese insieme alla Dcr (Distinta contabile riepilogativa) che viene elaborata e poi inviata in formato elettronico in Regione per autorizzare il pagamento che, secondo la convenzione, dovrebbe avvenire entro l'ultimo giorno del mese seguente a quello della loro spedizione. Il problema è che da quando esiste questo sistema i tempi non sono mai stati rispettati. Nel momento peggiore – continua Moltedo –, ovvero tra gli anni '80 e '90, si accumularono periodi di ritardo che superavano anche i 6 o 7 mesi».
Più volte i farmacisti del Lazio, schiacciati dai ritardi, decisero di scioperare e di farsi pagare i farmaci passati dal Servizio sanitario nazionale. «Ciò significa – spiega ancora Moltedo – che i clienti dovevano anticipare i soldi per il farmaco e poi, eventualmente, chiedere il rimborso alle Asl. Le farmacie di allora erano molto più in salute di quelle odierne, per cui si riusciva, bene o male, a tamponare la situazione. Oggi sarebbe stato diverso e con ritardi così lunghi molte farmacie avrebbero chiuso la serranda».
La fase più drammatica è finita intorno al 2006, ma i ritardi sono continuati, seppure in maniera via via più tollerabile, stabilizzandosi sui due mesi. A partire dall'aprile del 2015, ovvero con la nuova presidenza di Federfarma Lazio, è cominciata una fitta collaborazione con Regione e Asl, grazie alla quale è stato realizzato un percorso condiviso per diminuire i ritardi. La soluzione definitiva per arrivare all'azzeramento dei ritardi è stata trovata nel rinnovo della Dpc (Distribuzione per conto) con la Regione: una versione online della Dcr (in attività dal dicembre del 2016). «In sostanza – spiega Moltedo –, nel momento in cui un farmacista consegna le ricette alla Asl, le invia i dati e la Dcr anche via internet ad un concentratore Federfarma che, eliminando eventuali errori, le invia alla Regione, abbattendo così i tempi necessari per trasferire ogni singolo documento sul sistema informatico. E parliamo di migliaia e migliaia di fogli…».
«Si tratta – aggiunge il presidente di Federfarma Roma e vicepresidente di Federfarma Nazionale, Vittorio Contarina – di una giornata storica per le farmacie di Roma e del Lazio. Viene finalmente eliminata un’ingiustizia enorme. Fino a pochi anni fa ci ritrovavamo costantemente ad anticipare ricette per un valore medio di 80-90mila euro al mese, per un totale di circa 500mila euro, che ovviamente non avevamo. Eravamo dunque costretti a chiedere prestiti e finanziamenti alle banche, che poi dovevamo restituire aggiungendoci fino al 7-8% di interessi, per una perdita totale di decine di migliaia di euro all'anno. Per tutti questi motivi, sono molto contento che oggi i tempi siano ritornati quelli stabiliti e ringrazio il Governatore Zingaretti e la Regione per questa collaborazione che ci ha permesso di eliminare un onere che era diventato una costante insostenibile per tutte le farmacie del Lazio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA