Aziende e regioni

Ferrara, il giro visita in mano a medici e infermieri diventa «Ward Round»

di Isabella Masina

Il “giro visita” in ospedale è uno dei momenti fondamentali nell'organizzazione del lavoro in reparto. Ha indubbiamente un'importantissima ricaduta su pazienti e famigliari ed un'altrettanto rilevante - ma forse meno evidente a chi non è del settore - sulla programmazione delle cure e la presa in carico del paziente.
Proprio per questo, in un contesto di bisogni che cambiano e che crescono, nell'area medica dell'Ospedale di Cento in provincia di Ferrara è partita la sperimentazione del progetto Ward Round, estesa a fine marzo anche alla cardiologia, per un totale di 67 posti letto. Nel caso specifico di Cento, nella routine di reparto i professionisti hanno dato vita ad un modello alternativo di visita medica come momento strutturato di confronto tra personale medico ed infermieristico. Un approccio già diffuso a livello internazionale ancora poco noto e applicato in Italia, basato su un cambiamento culturale ed organizzativo prevede un percorso informativo/formativo rivolto a tutte le figure professionali coinvolte nella cura del paziente ricoverato.
Nella sperimentazione criteri e modalità della visita di reparto sono precisi, in modo da standardizzare quanto più possibile questo aspetto del lavoro in reparto. Tre i momenti previsti: visita seduta, visita a letto e valutazione finale (debriefing). L'orario d'inizio della visita seduta è fissato per le 9:30, dopo aver concluso la prima parte di attività di reparto. I professionisti hanno a propria disposizione tutti gli strumenti di lavoro: cartelle cliniche, consegne mediche e infermieristiche - tecnicamente “SBAR” - e “visual management” ovvero la programmazione visiva del percorso del paziente fino alla dimissione. In questa fase ci si accorda su quali degenti visitare per primi: per i nuovi accessi ci si confronta su diagnosi di ricovero, anamnesi completa, stato sociale, problemi assistenziali individuati e programmazione dell'iter diagnostico-terapeutico con stima preliminare della dimissione o del trasferimento. Per i pazienti noti, l'attenzione è focalizzata maggiormente su nuovi problemi emersi o informazioni acquisite. Si passa poi alla visita al letto in cui si lavora insieme per costruire e dare valore alla relazione con il paziente in cura. Se durante la visita al letto emergono novità, si può effettuare un breve confronto ed aggiornamento all'uscita della stanza, per rispettare la privacy del paziente.
Prima esperienza in Emilia-Romagna, già dal 2014, Cento ha impostato il proprio lavoro per intensità di cura e complessità dell'assistenza. Un modello che negli anni ha catturato l'attenzione di altre realtà, tra le quali l'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna e l'Azienda USL di Treviso che hanno fatto visita all'Ospedale ferrarese per osservare sul campo la riorganizzazione della piattaforma chirurgica secondo il nuovo modello. Ward Round è la naturale evoluzione di quello stesso modello di ospedale d'avanguardia sul quale da anni si sta lavorando.
I risultati della sperimentazione sono attesi per l'inizio dell'estate, tra gli indicatori individuati per la valutazione del nuovo approccio: la standardizzazione della visita, il suo contenimento in termini di tempo ed una maggiore efficienza della comunicazione e della relazione tra medici ed infermieri “Occorrono almeno due mesi di applicazione del metodo in modo continuo ed esatto per capire se funziona - spiega il primario di Medicina prof. Giorgio Zoli - oggi la percezione condivisa è di un buon gradimento da parte di tutto il personale coinvolto, soprattutto perché allinea le modalità di lavoro dei professionisti”.


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