Aziende e regioni
Puglia, la Casa della Divina Provvidenza di Bisceglie al Gruppo Universo Salute
di Vincenzo Rutigliano
Anche se il commissario straordinario, Berardino Cozzoli, predica calma rinviando alla definizione formale di tutti i passaggi burocratici, la cessione del Don Uva di Bisceglie - la mega struttura sanitaria con sedi anche a Foggia e Potenza, coinvolta in un intreccio incredibile di politica, fede e affari con tanto di arresti, dieci, a giugno 2015 - è cosa fatta, acquisita dal gruppo Universo Salute srl di Foggia dei due imprenditori Telesforo e D’Alba. La Casa Divina Provvidenza - quasi 1500 lavoratori in servizio nelle tre sedi ospedaliere e circa 2800 posti letto – ha dunque un nuovo assetto proprietario dopo essere stata coinvolta in una delicata indagine giudiziaria, iniziata ad aprile 2012, con imputati eccellenti (suore, consulenti, amministratori di fatto e di diritto) che ha fatto emergere un crac di circa 500 milioni di euro con tanto di richiesta di fallimento, avanzata dalla stessa procura di Trani, poi tramutatasi in procedura di amministrazione straordinaria (si contano ben 2700 insinuazioni nello stato passivo), che si concluderà a febbraio 2017.
A rilevarla il duo Paolo Telesforo e Michele D'Alba che, così, assumono un ruolo di tutto rispetto nel panorama della sanità privata del Sud anche se il loro ingresso materiale nella galassia della Casa della Divina Provvidenza non avverrà prima di 3 mesi perchè l'iter è molto avanti, ma non è formalmente concluso. Il Mise infatti ha autorizzato nei primi giorni di dicembre, il sei, il commissario Cozzoli, a conclusione del procedimento svolto, ad accettare l'offerta presentata dalla Universo Salute per l'acquisto di tutti i complessi aziendali della Casa Divina Provvidenza. Con questo provvedimento- a sua volta fondato sulla valutazione delle offerte effettuata da Cozzoli e sul parere favorevole del comitato di Sorveglianza della procedura di amministrazione straordinaria – il Mise ha ritenuto l'offerta giudicabile positivamente non solo perchè in linea con le perizie, ma anche perchè idonea a garantire continuità aziendale e mantenimento dei livelli occupazionali attuali. Insomma un passo importante, ma non compiuto, perchè per arrivare all' aggiudicazione definitiva ed alla cessione dei complessi aziendali occorrerà che si verifichino altre condizioni essenziali. Ovvero l'eventuale esercizio del diritto di prelazione all'acquisto, la conclusione della procedura di consultazione sindacale, la presentazione delle fidejussioni a garanzia degli impegni assunti nell'offerta, la sottoscrizione del contratto di cessione. Senza escludere che, secondo il disciplinare di gara, il commissario può, sino al momento della vendita, recedere in qualunque momento dalle trattative di vendita. Eventualità remota ma appunto possibile.
Tutte queste formalità però non spaventano le organizzazioni sindacali di categoria che le saltano a piè pari. I sindacati autonomi Fials-Fsi-Nursind-Usb-Usppi hanno infatti espresso «Piena fiducia ai nuovi acquirenti, certi che faranno cose buone, rilanciando l'ente e portandolo nuovamente a livelli di eccellenza». Insomma condivisione e disponibilità verso il gruppo Universo Salute ad una condizione: il prossimo piano industriale deve tutelare tutti i lavoratori, senza sorprese, perchè - scrivono - «quanto accaduto negli ultimi dieci anni possa essere messo definitivamente alle spalle, visti i sacrifici e le sofferenze inflitte ai lavoratori con due piani industriali che ha visto la perdita di mille posti di lavoro fra Foggia, Potenza e Bisceglie ed un commissariamento durato tre anni». Definita la procedura di acquisizione terminerà anche l'amministrazione straordinaria che solo qualche giorno fa segnalava, per la prima volta negli ultimi 10 anni, il ritorno ad un Ebitda positivo nel terzo trimestre 2016, al netto dei costi per il godimento di beni di terzi (leasing) che, ancora nel 2013, era stato negativo per 22,7 milioni di euro. Al nuovo acquirente il compito di continuare a razionalizzare i costi, eliminare gli sprechi e recuperare fatturato.
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