Aziende e regioni

Il programma di efficientamento dell’Aou Città della Salute di Torino primo test dei piani di rientro degli ospedali-azienda

di Red.San.

Potrebbero essere di circa 100 milioni di euro, di cui 67 da recuperare nel prossimo triennio, le potenziali inefficienze individuate dalla regione Piemonte nei confronti della sua azienda ospedaliera più importante: la Città della Salute e delle Scienza di Torino. È questo il dato che emerge dalla lettura della deliberazione n. 1.350 pubblicata dalla stessa Aou il 4 novembre scorso . Un documento di oltre 650 pagine che, seguendo le linee guida previste dal decreto ministeriale 21 giugno 2016, determina le strategie per riportare in equilibrio i ricavi e costi di un ente considerato punto di riferimento non solo per la salute dei cittadini piemontesi bensì di molti altri residenti extra regione che si recano nel “polo sanitario più grande a livello nazionale ed europeo” con 1.909 posti letto di degenza ordinaria e 400 in day hospital nel 2015.
Occorre ricordare che i piani di efficientamento sono immaginati dal comma 524 della legge finanziaria 2016 che richiede alle regioni, riguardo le proprie aziende ospedaliere, il rispetto di alcuni parametri sia di tipo economico gestionale che di volumi, qualità ed esiti delle cure. Nel caso dell’Aou, guidata dall'avvocato Gian Paolo Zanetta, non è in discussione la qualità delle prestazioni bensì i risultati di bilancio.
Piano di efficientamento. Il Piano presentato, per ora l'unico nel panorama nazionale, è suddiviso principalmente in due sezioni. La prima è volta al contenimento dei costi nonché all'efficientamento della spesa; la seconda più improntata all'ottimizzazione della tipologia e dei volumi delle prestazioni erogate.
Le azioni di risparmio hanno un impatto nel corso del triennio pari a 28 milioni di euro, di questi, oltre il 40% sono previsti nel 2019. La componente che più contribuisce alla revisione della spesa è quella relativa al personale, che complessivamente si riduce di 12 milioni, frutto quasi esclusivamente dell'applicazione solo parziale del turn over. Insomma, non sembra esserci riferimento ai fabbisogni di personale ospedaliero (vedi Il Sole24Ore-Sanità del 20-26 ottobre 2015) dall’ormai ex direttore generale dell'assessorato alla sanità piemontese, Fulvio Moirano. Va sottolineato inoltre il risparmio (4 milioni di euro) derivante dal nuovo contratto di pulizie. Da capire quanto ha inciso la Delibera Anac 2 marzo 2016 n. 213 sui prezzi di riferimento o ci sarà da attendersi le segnalazioni dei sindacati dei lavoratori, come già accaduto in altre aziende del territorio, per via della diminuzione delle ore di servizio. Organizzazioni sindacali per altro già impegnate nell'individuazione di alcune criticità nei confronti del sistema informatico Track Care (azione 10).

Assenti dal piano di rivisitazione della spesa le voci relative ai dispositivi medici e ai farmaci. Questi ultimi, per altro, nell'ambito della programmazione presentano un trend in costante ascesa raddoppiando già nel 2018 quanto indicato nel bilancio consuntivo 2014. Dunque non sembra essere semplice il lavoro della commissione istituita per la verifica dell'appropriatezza di utilizzo dei farmaci che per altro dovrà fare i conti anche con gli effetti della prossima manovra di bilancio 2017-2019 riguardo le nuove norme per i farmaci biosimilari e i relativi biologici di riferimento.
Rispetto all'ottimizzazione e volumi delle prestazioni la manovra presentata ha un impatto sui ricavi per oltre 43 milioni. Quindi per buona parte il piano è improntato all'incremento delle attività più che al contenimento della spesa. L'anno di maggiore impulso è il primo anche grazie ad azioni quali la riorganizzazione della medicina di laboratorio, l'aumento di attività per via della riduzione delle giornate di degenza media, nonché le riduzione delle liste d'attesa. Da segnalare che nel 2019 è prevista la presa in carico dell'attività di oculistica attualmente collocata presso una delle Asl del capoluogo. Complessivamente si tratta di iniziative utili al miglioramento dei servizi ai cittadini in gran parte da programmare con la futura azienda unica metropolitana i cui vertici, per altro, sono già impegnati nell'attività di fusione delle Asl TO1 e TO2. Insomma, si corre il rischio che molti dei ricavi previsti nel piano della Città della Salute siano minori risorse a disposizione delle aziende sanitarie del territorio.
Infine, da segnalare l'eliminazione della mobilità passiva per determinati tipi di prestazioni in ambito oncologico, alleviando non poco i disagi dei pazienti. Il tutto dovrebbe avvenire attraverso l'utilizzo di tre nuovi acceleratori lineari di cui uno con funzioni specifiche. I ricavi desunti nel triennio sono 1,6 milioni mentre il piano degli investimenti prevede per il noleggio delle attrezzature una cifra pari a 12,35 milioni di euro.
Adesso la palla è nelle mani dell'assessorato, che dovrà valutare la possibilità di adottare eventuali modifiche e quindi approvare il piano. Chissà, magari attendendo l'arrivo del nuovo direttore generale, Renato Botti, fino a poco tempo fa a capo del settore programmazione del Ministero della salute. In proposito non va dimenticato che l'assessore Antonio Saitta è il coordinatore della commissione salute in Conferenza delle Regioni e dal momento che il piano di efficientamento dell'Aou piemontese è il primo documento disponibile, quest'ultimo potrebbe rappresentare un punto di riferimento per le altre aziende ospedaliere, circa 50, che a livello nazionale condividono la stessa sorte.


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