Aziende e regioni
Riordino ospedaliero in Puglia: ospedali a quota 32. La parola al Consiglio regionale
di Vincenzo Rutigliano
Tranne Lucera, nel foggiano, il piano di riordino ospedaliero varato dalla giunta regionale - e da attuare, gradualmente, entro il 2017 quando il ministero della Salute verificherà gli impegni assunti - ha confermato tutte le altre 8 chiusure annunciate alla vigilia. Dunque chiuderanno il Fallacara di Triggiano, il Sarcone di Terlizzi, il San Camillo di Mesagne, il Melli di San Pietro Vernotico, l'Umberto I° di Fasano, il San Marco di Grottaglie, il Caduti di tutte le guerre di Canosa ed il San Nicola Pellegrino di Trani.
Dopo 2 ore di discussione la giunta Emiliano ha leggermente ridimensionato la black list salvando Lucera perchè posta in “area disagiata” conservando così qualche reparto (pronto soccorso e medicina), ma non il personale che sarà fornito, a rotazione, dagli OO.RR. di Foggia.
Gli ospedali sono così scesi da 40 a 32. Per la Capitanata è un risultato importante: Manfredonia conserva quasi tutti i reparti, Cerignola e San Severo rimangono al primo livello, mentre a sud, Castellaneta è il solo ospedale di primo livello della provincia tarantina al posto di Martina Franca che resta ospedale di base. Rimangono ospedali di primo livello quelli di Barletta e Andria nella Bat; di Altamura, il Di Venere ed il San Paolo nel barese, mentre nel Salento vengono declassati Casarano e Copertino rispetto a Gallipoli e Scorrano che vengono promosse a strutture di primo livello.
Quelli “chiusi” però non dovrebbero proprio chiudere, nel senso di svuotarli, perchè l'idea è di riconvertirli in strutture di riabilitazione (per esempio Terlizzi e Triggiano nel barese o Canosa di Puglia, nella Bat ) o di lungodegenza ( a Triggiano e Canosa con il centro risvegli ).Alla fine la Puglia avrà 5 ospedali di secondo livello, cioè il massimo livello che esiste in Italia, e 15 di primo , cioè molto ben attrezzati con quasi tutte le specializzazioni e poi 12 di base, cioè quelli più vicini alle persone. Alla fine di tutto il percorso il numero dei posti letto nella rete pugliese sarà pari a circa 12.000, 1000 in meno dello standard ministeriale. Su quei 12.000 posti letto però l'occupazione è stata sinora pari a quasi il 75%, contro il 90% chiesto dal ministero. Senza dire poi che molti ospedali sono poco attrattivi se oltre il 50% dei pazienti pugliesi della regione si concentra in 10-11 di essi.
Ora la delibera della giunta regionale passerà al consiglio regionale per il parere e, nel frattempo, andrà all'esame del ministero della Salute che, già a gennaio, aveva chiesto meno ospedali di primo livello perchè troppi rispetto a quelli di base.
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