Medicina e ricerca

Philips e World Stroke Organization: un documento programmatico per cambiare la cura dell’ictus

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In occasione della Giornata mondiale dell’Ictus, che si celebra ogni anno il 29 ottobre, Royal Philips, leader globale nell’Health Technology, e World Stroke Organization, l’unica organizzazione non governativa globale al mondo focalizzata sull’ictus, lanciano il documento programmatico “Time for a revolution in stroke care” per definire politiche d’investimento capaci di garantire un accesso più ampio a cure tempestive ed efficaci, offrendo così maggiori speranze di guarigione a più persone.
L’ictus è un evento acuto legato a una causa cerebrovascolare, che impedisce un adeguato afflusso di sangue in un’area del cervello e porta di conseguenza alla perdita permanente delle cellule cerebrali. È tra le principali cause di morte (seconda solo alle malattie cardiovascolari) e di disabilità nel mondo, con 101 milioni di persone attualmente in vita che ne hanno già sofferto e circa 12,2 milioni di nuovi casi ogni anno, in crescita soprattutto tra i più giovani. Secondo le statistiche, 1 persona su 4 con un’età superiore ai 25 anni è destinata a esserne colpita almeno una volta nella vita, con un’incidenza del 62% negli over 70 e del 16% tra i 15 e i 49 anni. A livello globale, i costi diretti e indiretti sono stimati intorno ai 900 miliardi di dollari all’anno, con una previsione che possano raddoppiare nei prossimi 25 anni.

Grazie alle nuove tecnologie e al progresso nelle procedure cliniche, l’ictus può essere prevenuto e curato con successo a patto che il trattamento avvenga in tempi rapidi. L’assioma “time is brain” rappresenta l’approccio più efficace nella cura di questa patologia: ogni minuto, infatti, può essere cruciale per salvare milioni di cellule cerebrali, aumentando la probabilità di sopravvivenza o di evitare disabilità. Una delle procedure più promettenti, raccomandata anche dall’Oms, è la trombectomia meccanica, una tecnica minimamente invasiva per rimuovere il coagulo di sangue all’arteria cerebrale che lo ha causato. Tuttavia, l’accesso alla trombectomia rimane l’eccezione piuttosto che la regola nella cura globale dell’ictus: nel 2019, solo il 7% di tutti i pazienti con ictus ischemico in Europa ha ricevuto questo trattamento.

La scarsa attenzione alla ricerca e all’impatto in termini di costi che l’ictus ha a livello globale rappresenta un limite per garantire un accesso equo e tempestivo alla cura di questa malattia. In questo documento congiunto, allineato con le recenti linee guida dell’OMS e a cui The Lancet Neurology ha dedicato un editoriale, Philips e World Stroke Organization propongono sei azioni programmatiche per migliorare i risultati e ridurre i costi diretti con sostanziali risparmi potenziali, liberando risorse essenziali nei sistemi sanitari in difficoltà:

1.Stabilire obiettivi e indicatori di qualità, valutare le lacune attuali e assegnare priorità alla cura dell’ictus nei piani sanitari globali, nazionali e regionali;

2.espandere e investire in infrastrutture per i servizi essenziali per l’ictus, tra cui le stroke unit e la trombolisi endovenosa;

3.espandere e investire in infrastrutture per servizi avanzati per l’ictus come la trombectomia meccanica;

4.aumentare le competenze necessarie nel personale sanitario;

5.assicurarsi che i modelli di pagamento forniscano un rimborso adeguato delle cure essenziali e avanzate per l’ictus;

6.sviluppare una strategia per realizzare i potenziali risparmi derivanti dalla cura essenziale e avanzata dell’ictus acuto.

“L’ictus è una delle principali cause di morte e disabilità nel mondo. Il carico di questa patologia sui pazienti, le loro famiglie, il sistema sanitario e la società è enorme - ha dichiarato Carla Goulart Peron, Chief Medical Officer di Philips -. È giunto il momento di un approccio coordinato per rivoluzionare la cura dell’ictus, riunendo gli investimenti nella cura, nel trattamento, nelle infrastrutture e nella sensibilizzazione e concentrandosi su una politica efficace. I benefici sono significativi sia per i sistemi sanitari sia per la società, per perseguire un grande obiettivo comune: fornire cure migliori a milioni di pazienti in tutto il mondo”.

“Da oltre un decennio conosciamo l’impatto positivo della trombolisi e della trombectomia sugli esiti dei pazienti colpiti da ictus. Ricerche più recenti hanno inoltre dimostrato l’efficacia in termini di costi di questi trattamenti nei paesi a basso, medio e alto reddito - ha aggiunto Sheila Martins, presidente della World Stroke Organization -. Investire nella cura dell’ictus acuto offre alle istituzioni governative un’opportunità imperdibile per ridurre l’onere dell’ictus per le persone e la società intera e per rispettare l’impegno assunto nell’Obiettivo 3 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Il momento di agire è adesso”.

Portare innovazione nella cura dell’ictus è l’impegno che guida Philips nel creare soluzioni tecnologiche in grado di supportare i clinici nel loro lavoro quotidiano e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Ne è un esempio il nuovo sistema neuro biplano Azurion, progettato per semplificare le procedure neurovascolari tra cui appunto il trattamento dell’ictus. Altamente flessibile, è progettato per semplificare i flussi di lavoro in cui è necessaria una combinazione di imaging 2D e 3D per una diagnosi sicura e un trattamento di precisione. In questo modo i clinici possono prendere decisioni più velocemente e ottenere risultati migliori nella cura del paziente. Philips, inoltre, sostiene lo studio clinico WE-TRUST (Workflow Optimization to Reduce Time to Endovascolare Reperfusion for Ultra-fast Stroke Treatment), il cui obiettivo è valutare i benefici del flusso Direct-to-Angio-Suite (DTAS), che consente di eseguire diagnosi complete dell’ictus direttamente nell’unità operativa di neuro-angiografia utilizzando la TAC Cone Beam.


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