Medicina e ricerca
Casasco (Fmsi): l'attività fisica è una “medicina” decisiva contro le patologie non trasmissibili
di Paolo Castiglia
24 Esclusivo per Sanità24
“Oggi sono possibili valutazioni genetiche, ad esempio attraverso i biomarcatori, per anticipare le patologie non trasmissibili e quindi possiamo lavorare sulla capacità funzionale delle persone nella valutazione della salute oltre alle condizioni sanitarie generali del paziente. Di fatto l’età biologica deve superare il concetto di età anagrafica in ambito medico, e questo possiamo farlo attraverso il trasferimento delle conoscenze medico-scientifiche della medicina dello sport a favore sia del Servizio sanitario nazionale e sia del sistema socioeconomico del Paese”. E’ la sfida lanciata da Maurizio Casasco, presidente della Federazione medico sportiva italiana(Fmsi) , che ha commentato cosi quanto emerso dal 37° Congresso della Federazione, dal titolo “Età biologica, età anagrafica 2.0. Una longevità in salute”.
“Una piena applicazione di queste risorse medico sportive - ha affermato Casasco - con l’inserimento dell’attività fisica, quando possibile, anche all’interno dell’orario di lavoro aziendale, porterebbe benessere e una forma di invecchiamento migliore alle persone e porterebbe anche un ritorno positivo per le imprese, che avrebbero lavoratori più in salute e in condizioni di benessere in pieno welfare aziendale. Tutto ciò darebbe vantaggi importanti al Servizio sanitario nazionale con un fortissimo risparmio a seguito delle minori spese sanitarie. Di fatto quindi assisteremo anche ad un miglioramento complessivo della nostra situazione economica”.
“Oggi consideriamo l'età anagrafica - ha spiegato ancora Casasco - su diversi fattori: nelle pensioni non viene considerata l’età biologica rispetto ai rischi lavorativi, il parametro medico-scientifico può essere considerato insieme agli altri. Con l'introduzione di questo metodo la medicina dello sport e la Federazione medico sportiva italiana mettono a disposizione le proprie conoscenze a favore della nostra Sanità”.
Dal Congresso Fmsi è emerso il dato che ogni due secondi, nel mondo, una persona che ancora non ha compiuto settant'anni di età muore a causa di una malattia cronica non trasmissibile: patologia cardiaca, cancro, diabete e patologia polmonare cui si aggiungono Parkinson, Alzheimer, depressione e altre patologie neurodegenerative, che hanno superato la patologia infettiva come principali cause di morte a livello globale.
“E qui - spiega ancora Casasco - come medici sportivi possiamo dare una risposta importante battendoci per far emergere definitivamente il concetto che la sedentarietà è una malattia che va curata con l’esercizio fisico che è una vera e propria medicina”.
Tornando al congresso, neuroscienze, biologia dell’invecchiamento, genetica ed epigenetica, nutrizione, cardiologia sono stati i temi trattati dai massimi esperti del panorama scientifico e accademico internazionale, che hanno esaminato l’esercizio fisico in tutti gli aspetti, dalla ricerca all’applicazione clinica, quale più efficace strumento di prevenzione primaria, secondaria e terziaria.
“Credo che tutto ciò, prevenzione in primo piano, sia davvero decisivo - ha concluso Casasco - molto importante per la lotta alle patologie non trasmissibili: questo dà la possibilità all’Italia di primeggiare con un progetto che riguarda la medicina dello sport che in questo momento è ai vertici mondiali. E’ una grande opportunità che riguarda diversi aspetti come l’età pensionabile, l’affidamento dei mutui, le polizze vita, tutto il nostro sistema e il welfare aziendale: è una grande novità mettere queste conoscenze sviluppate ai massimi livelli a disposizione di tutta la Nazione per far entrare la scienza e la medicina in quello che può essere il progetto economico e sociale per la lotta alle patologie non trasmissibili”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA