Lavoro e professione

Cimop: i medici del settore privato revocano lo sciopero, rassicurazioni dopo un incontro con Schillaci

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“Revochiamo lo sciopero, pur restando pronti alla protesta in assenza di atti concreti”. E’ la decisione annunciata dai sindacati che rappresentano i medici della sanità privata. Nei giorni scorsi - si spiega in una nota - Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed, e Carmela De Rango, segretaria Cimop (il sindacato dei medici dell’ospedalità privata accreditata), hanno incontrato il ministro della Salute Orazio Schillaci che ha fornito importanti rassicurazioni sul rinnovo del contratto dei medici dipendenti delle strutture afferenti all’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), “fermo da quasi 20 anni”, e all’Aris (che riunisce gli istituti socio-sanitari gestiti da enti e congregazioni religiose), scaduto lo scorso anno.

“E’ la prima volta che un ministro della Salute riceve la Cimop prendendo atto della gravità della situazione in cui versano i medici dipendenti delle strutture private accreditate con il Servizio sanitario nazionale - dichiarano Quici e De Rango -. Siamo di fronte a una vera e propria discriminazione rispetto ai colleghi del pubblico che, pur svolgendo lo stesso lavoro e rispondendo alle stesse richieste di salute dei cittadini, guadagnano più del doppio dei medici dell’ospedalità privata. Dinanzi a questo quadro, Schillaci si è impegnato a farsi carico del problema, spiegando come nella bozza di legge di Bilancio sia stato stanziato un miliardo di euro per la valorizzazione dei Drg - e quindi delle prestazioni offerte dalle strutture private accreditate - che comprende anche il rinnovo del contratto dei medici”.

In ogni caso, continuano Quici e De Rango, “il ministero della Salute intende vincolare al rinnovo del contratto l’utilizzo delle risorse stanziate e, auspicabilmente, l’accreditamento stesso delle strutture al Servizio sanitario nazionale”. Cimo-Fesmed e Cimop, si legge nella nota, propongono di prevedere tale eventualità nel documento per lo sviluppo e l’applicazione del sistema di accreditamento nazionale che verrà prodotto da un apposito Tavolo di lavoro e sottoposto alla Conferenza permanente Stato-Regioni. “Ringraziamo il ministro per averci incontrato e per aver dimostrato importanti aperture nei confronti delle nostre posizioni. Abbiamo deciso di revocare lo sciopero previsto per il prossimo 13 dicembre, ma siamo pronti a riprendere la protesta all’inizio del prossimo anno nel caso in cui le mere promesse non si trasformino in atti più concreti, come la convocazione di un tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte”, concludono Quici e De Rango.


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