Lavoro e professione
IV Giornata vittime Covid/ Schillaci: «Mai dimenticare vittime e sacrificio operatori sanitari». Anelli: «Occasione per rivendicare il nostro ruolo essenziale»
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«Oggi ricordiamo le persone che hanno perso la vita a causa del Covid. Un ricordo che non si esaurisce in questa Giornata ma portiamo con noi ogni giorno perché non dimentichiamo chi è deceduto a causa del virus e la sofferenza delle loro famiglie. E non dimentichiamo che tra le vittime della pandemia ci sono stati anche operatori sanitari. Non ringrazieremo mai abbastanza medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti e volontari che hanno lottato contro il virus e hanno assistito e curato i malati fino allo stremo delle forze. Le immagini dei camion di Bergamo che trasportavano bare hanno lasciato un segno indelebile e sono di continuo monito e sprone nelle attività che ci vedono impegnati». Lo ha dichiarato il ministro della Salute Schillaci in occasione della quarta Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus.
«Oggi - ricorda il presidente della Fnomceo Filippo Anelli nel portale della Federazione – è il giorno della memoria di un periodo difficile, che ha visto il nostro Servizio sanitario nazionale, all’inizio, impreparato ad affrontare un virus sconosciuto. Ma è anche il momento di riconoscere la grande capacità che la scienza, i medici, i professionisti hanno avuto nel mettere in piedi una strategia per curare le persone e per uscire dalla pandemia. È il tempo di rivendicare, come professionisti della salute, quel ruolo essenziale, che ha tenuto insieme il Servizio sanitario nazionale e il sistema paese. È questa la lezione che il Covid ci lascia: dobbiamo sostenere il nostro Ssn, valorizzare i suoi professionisti, dare forza al lavoro in team delle professioni in ospedale come sul territorio, per garantire la salute di tutti. Per realizzare, insieme, quel sogno di un Ssn equo, universalistico, solidale, in grado di reggere alle crisi e di garantire sempre il diritto alla salute, che è la base e il fondamento degli altri diritti ed elemento essenziale per l’avanzamento anche economico e per ogni tipo di progresso». Anelli aggiunge che il 18 marzo è «una giornata in cui ricordare il nostro Roberto Stella, primo medico a perdere la vita per il virus, tutti i 383 colleghi i cui nomi sono scritti nel nostro Memoriale, tutti i cittadini, oltre 196mila, scomparsi. Ma anche una Giornata in cui celebrare il nostro Servizio sanitario nazionale, i suoi operatori, che hanno permesso la guarigione di più di 26 milioni di persone».
“Tra pazienti e professionisti della sanità il sacrificio in termini di vite umane è stato immenso. Il miglior modo per onorare e ricordare le vittime, tra cui molti #infermieri, è un cambio di marcia nella gestione e organizzazione del #Ssn che purtroppo ancora non si è realizzato”. Lo scrive il Nursind sul suo profilo Facebook, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus.
Il ricordo dei medici caduti lottando contro il Covid rivive ogni giorno al Museo archeologico Ninfeo a Roma che si trova sotto la sede dell’Enpam, l’Ente di previdenza dei medici” ricorda il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti. “Se per tanti di noi il Covid comincia ormai ad essere sempre più un lontano ricordo – ha dichiarato Oliveti -, noi vogliamo invece tenere viva la memoria di tutte le persone che purtroppo in quei terribili mesi persero la vita. In particolare, il nostro pensiero, va alle centinaia di medici e operatori sanitari che, proprio in quei tremendi giorni lottarono e si sacrificarono, pressocché a mani nude, fino a morire, pur di garantire le cure a migliaia di malati. I nomi dei colleghi caduti ogni giorno continuano a scorrere all’ingresso del Museo Ninfeo, che abbiamo voluto dedicare a loro”.
“La Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus - afferma Luigi Baldini, presidente di Enpapi, l’Ente di previdenza degli infermieri - è l’occasione per esprimere il cordoglio alle famiglie delle vittime e un plauso al personale sanitario, che ha lottato con tutte le sue forze per affrontare al meglio la pandemia. Dobbiamo far tesoro dell’esperienza passata e guardare al futuro nella consapevolezza che, per evitare o limitare simili tragedie, sarà sempre più determinante dotarsi di strumenti scientifici aggiornati e strategie operative efficaci”. Baldini ricorda “la grande capacità di reazione del Ssn, ma anche le tante problematiche emerse, le criticità territoriali e le carenze assistenziali”. La Giornata nazionale è anche l’opportunità “per riflettere su questi aspetti e per lavorare a un Ssn più efficace, moderno ed equo”.
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