Lavoro e professione
Aggressioni in corsia, Smi: «Non possiamo vivere nella paura»
di Nunzia Pia Placentino (segretario provinciale Smi- Foggia)
Una arma puntata contro una guardia medica in una visita domiciliare, domenica scorsa, con un paziente fuori di sé che non vuol essere ricoverato in ospedale. Una paura enorme per un incidente che non finisce in tragedia anche grazie all'intervento degli altri medici presenti, quelli del 118 appena arrivati, e dei familiari.
È l’ennesimo episodio di violenza in Puglia, ai danni di un medico di continuità assistenziale (la cosiddetta continuità assistenziale), una professionista, che si trovava a prestare servizio nella sede del Comune di Foggia. Nonostante le proteste del Sindacato dei Medici Italiani, in questa regione, come nel resto del Paese, anche con forti appelli ai ministeri dell'interno e della salute, purtroppo si assiste al silenzio imbarazzante delle istituzioni: intanto i medici continuano a subire aggressioni in quella che si può definire una continua escalation di violenze al personale sanitario. A distanza di 10 mesi dall'aggressione armata di Statte (Taranto), e a distanza di 2 mesi dalla violenza di Trecastagni (Catania), nessuna risposta seria è arrivata da parte delle aziende sanitarie né, appunto, da parte delle istituzioni.
I medici hanno il diritto di lavorare in condizioni normali e non nella paura, devono poter ritornare serenamente a casa dalle loro famiglie a fine turno, sapendo di svolgere, un “pubblico servizio” in condizioni di sicurezza. È chiedere troppo, in una Regione come la Puglia che può fregiarsi di un triste primato quello per il numero di aggressioni? Ci stanno dimostrando che non solo è chiedere troppo, ma è pura utopia.
In Puglia, dopo varie proposte cadute nel nulla a livello aziendale nelle varie province, si è avanzato nello scorso tavolo regionale del 22 settembre un progetto per la messa in sicurezza delle sedi, ma a tutt'oggi nulla si sa in merito a quella iniziativa, nonostante in quella occasione fu sottolineata l'importanza della celerità con cui era necessario prendere provvedimenti.
Il Sindacato Medici Italiani continuerà ad adoperarsi su tutti i fronti per garantire una adeguata sicurezza e restituire la dignità professionale e umana ai medici e a tutti gli operatori sanitari in Puglia, così come su tutto il territorio nazionale.
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