In parlamento
M5S su De Luca commissario per la Sanità: «Trionfo della logica spartitoria»
«Ci hanno ignobilmente girato intorno per mesi, ma alla fine governo e partiti – Pd in testa - hanno gettato la maschera e stretto il patto di potere funzionale a mettere le mani sulla torta della sanità campana: De Luca è stato nominato commissario regionale alla salute. Una designazione, quella compiuta da Gentiloni e Lorenzin, talmente indicibile che la notizia inizialmente è trapelata solo attraverso spifferi. Lo stesso atteggiamento da rubagalline tenuto durante la legge di Bilancio, quando la maggioranza presentò in piena notte l'emendamento vergogna fatto apposta per consentire a De Luca di rientrare dalla finestra e che aggirava la norma vigente proprio per consentirgli di diventare commissario alla sanità». Così i deputati M5s in commissione Affari sociali.
«Contro quell'emendamento e la logica dei commissariamenti che in questi anni non hanno affatto assicurato efficienza e legalità alla sanità delle Regioni, il Movimento 5 Stelle si è battuto con forza, denunciando questo conflitto di interessi moltissime volte con atti parlamentari caduti nel vuoto per ragioni che oggi risultano del tutto evidenti. Con De Luca commissario alla sanità controllore e il controllato diventano la stessa persona e gli interessi spartitori hanno prevalso su quello dei cittadini. Non ci vengano a parlare di rispetto per le istituzioni o verso i cittadini: con questa classe politica ipocrita, dedita alla spartizione delle posizioni di comando, non c'è ragionamento in buona fede che tenga. Certamente per parte nostra rispetteremo le istituzioni e già questa settimana presenteremo un question time a prima firma della collega Silvia Giordano per capire quali motivazioni politiche abbiano spinto il governo Gentiloni a scongelare una nomina inizialmente contrastata anche dal ministro Lorenzin e quale motivazione abbia spinto proprio il ministro della Salute a una scelta niente affatto obbligata. Finalmente tra Pd e Ap hanno trovato la quadra? Viene da pensare che l'avvicinarsi delle elezioni politiche solleciti la conclusione di accordi, così come risulta evidente la necessità di ricorrere a chi, come Vincenzo De Luca, ha capacità di aggregazione, magari a base di fritture di pesce sponsorizzate, come già avvenuto in occasione dell'ultima campagna referendaria».
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