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I professionisti delle cure palliative ricevuti al Quirinale: implementare la Rete e più formazione

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24 Esclusivo per Sanità24

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale una rappresentanza della Società Italiana di Cure Palliative e della Federazione Cure Palliative. Della delegazione hanno fatto parte 40 invitati tra i quali rappresentanti delle Reti di Cp e delle Istituzioni, professionisti esperti afferenti al modo universitario, della ricerca e della bioetica oltre a due specializzande in Medicina e Cure Palliative.
La delegazione, per il tramite di Giorgio Trizzino, capodelegazione, Gianpaolo Fortini, Presidente SICP, e Tania Piccione, Presidente FCP, ha posto al Presidente Mattarella il tema dell’attuazione della Legge n. 38 del 2010 che ha riconosciuto l’accesso alle cure palliative come un diritto di ogni cittadino, conferendo loro un ruolo specifico nei Livelli Essenziali di Assistenza. Nel sottolineare quanto sia stato fatto e si stia facendo per garantire a tutti questo diritto, i delegati hanno messo l’accento su una serie di criticità, presentando al Presidente un manifesto di ciò che resta ancora da compiere e sottolineando l’importanza strategica del Terzo Settore.
Il capodelegazione, Giorgio Trizzino, ha richiamato alla necessità di accreditare in tutte le Regioni le Reti di cure palliative per gli adulti e le Reti di cure palliative e terapia del dolore pediatriche, come previsto dagli Accordi Stato-Regioni del 27 luglio 2020 e del marzo 2021, ponendo anche il tema della formazione universitaria, ancora carente, della ricerca su cui si investe poco, e della necessità di promuovere una cultura che comprenda e valorizzi l’importanza delle cure palliative.
“Le disuguaglianze nell’accesso alle Reti di cure palliative restano una sfida importante che penalizza soprattutto chi risiede in aree rurali o in regioni dove le risorse sanitarie sono meno sviluppate – ha detto -. Anche i minori vengono penalizzati in quanto le Reti di cure palliative pediatriche sono molto carenti. Per questo il nostro appello alle Istituzioni è di investire nell’equità all’accesso alle Reti, garantendo che ogni cittadino, indipendentemente dalla regione in cui vive, dall’età o dalla specificità della sua malattia, possa beneficiare delle cure palliative.” “Le cure palliative non sono solo un diritto – ha aggiunto - ma un dovere etico e sociale.”
Gianpaolo Fortini, Presidente SICP, sottolinea i passi avanti compiuti nello sviluppo delle Reti di cure palliative in Italia, ma evidenzia come gli obiettivi fissati dalla normativa siano ancora lontani. Tra i fattori critici che rallentano il processo figurano le difficoltà regionali nel prendere decisioni tempestive, la carenza di professionisti specializzati e l’insufficiente integrazione delle cure palliative nei percorsi formativi pre-laurea delle professioni sanitarie. Un segnale positivo arriva dalla recente istituzione della Scuola di specializzazione in Medicina e Cure Palliative, un traguardo importante ma la strada per formare un numero sufficiente di specialisti è ancora in salita.
“Investire nelle cure palliative significa promuovere i valori fondanti del nostro Servizio Sanitario Nazionale - ha detto - universalità, equità, solidarietà. Per questo rinnoviamo l’invito a intensificare gli sforzi per garantire a tutti l’accesso a cure palliative di qualità, puntando su una pianificazione strategica più incisiva, un investimento adeguato e un maggiore coinvolgimento del sistema formativo. Il presidente ha poirdato “le numerose esperienze di eccellenza presenti in ogni parte d’Italia: al Nord, al Centro e al Sud. Queste realtà dimostrano che la costruzione di Reti di cure palliative funzionali e inclusive non solo è possibile, ma rappresenta un obiettivo concreto e realizzabile”.
Tania Piccione, Presidente FCP, che rappresenta 110 Enti del Terzo Settore (ETS) e i relativi professionisti e volontari, ha sottolineato il ruolo sempre più centrale del Terzo Settore nell’erogazione delle cure palliative in Italia. I numeri confermano questa centralità: il 66% degli enti che forniscono cure palliative domiciliari e quasi la metà degli hospice del territorio nazionale sono gestiti da strutture private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, molte delle quali fanno parte del Terzo Settore.
“La rete del Terzo Settore rappresenta una risorsa essenziale per garantire l’accesso alle cure palliative in modo capillare e integrato con il sistema pubblico” - ha dichiarato. “Occorre continuare a valorizzare e sostenere questo contributo strategico, rafforzando la collaborazione tra pubblico e privato per rispondere sempre meglio alle esigenze di cura e assistenza delle persone e delle famiglie”.
La Presidente ha richiamato l’importanza di valorizzare l’importanza di valorizzare la figura del volontario nelle cure palliative, evidenziando le difficoltà di reclutamento, soprattutto tra i giovani. “È una situazione preoccupante – ha affermato – che riflette una società civile sempre meno orientata alla solidarietà, in un momento storico segnato dalla fragilità dei legami sociali”. Un altro tema cruciale riguarda i percorsi di accreditamento, ancora limitati a poche Regioni, aggravati da una scarsa partecipazione degli Enti del Terzo Settore ai tavoli di concertazione con la Pubblica Amministrazione.
“La collaborazione con le Istituzioni è fondamentale – ha concluso Piccione – affinché il Terzo Settore sia riconosciuto come un alleato insostituibile nelle politiche di welfare e tutela della salute. È necessario garantirgli risorse e strumenti adeguati per consentirne il pieno sviluppo e rafforzare il sistema di cure palliative nel nostro Paese”.


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