Dal governo
Recovery Plan/ Speranza, occasione unica di svolta per il Servizio sanitario, serve un Patto Paese
di B. Gob.
24 Esclusivo per Sanità24
«A volte la storia ti entra in casa e cambia le drasticamente il corso delle cose: in questi due anni sono stato il ministro che ha dovuto affrontare la prova più difficile ma anche il più fortunato, perché nessuno ha avuto le risorse che ho avuto io. Siamo davanti alla più grande occasione della storia del nostro Servizio sanitario nazionale di cambiare le cose: a 40 anni dalla nascita del Ssn abbiamo le risorse, non tanto grazie a me ma perché è cambiata la storia e l'incrocio ora tra l'emergenza pandemica e la guerra, che mai avremmo potuto immaginare, ci mette sulle spalle una grande responsabilità di trasformare la crisi in opportunità». Così il ministro della Salute Roberto Speranza intervenuto a Potenza alla presentazione di Italia Domani, piano di attuazione del Pnrr in Italia. «La sanità - ha detto Speranza - è un ambito decisivo: se l'Italia è cresciuta dal 6,5% nel 2021 è perché il nostro Ssn è stato in grado di reggere alla pandemia, con ben 135 milioni di dosi di vaccino somministrate in ogni angolo del Paese. Non sarebbe stato possibile senza un grande Ssn: ora si deve e si può costruirlo più forte e capace di migliorare la vita delle persone. Oggi abbiamo 124 miliardi nel Fondo sanitario nazionale a fronte dei 114 mld del 2019 e 20 miliardi nel Pnrr». Ma secondo il ministro«serve uno sforzo senza precedenti e le istituzioni devono avere la capacità di costruire percorsi di dialogo con tutta la società: penso ai sindacati, le imprese, le professioni. Abbiamo bisogno di costruire un Patto Paese, valeva prima della guerra e oggi vale ancora di più.
Tre le parole guida per gli investimenti: un Ssn "di prossimità" «il cui primo elemento - ha detto Speranza - è l'assistenza domiciliare su cui siamo ancora in ritardo ma dove l'obiettivo è arrivare al 10% degli over 65 seguiti a casa, 4 punti percentuali sopra la media Ocse»; l'innovazione perché tra le sfide del futuro c'è quella della sanità digitale tra reti digitali, telemedicina e fascicolo sanitario elettronico e «investiremo sui dati in sanità che ci consentono di costruire modelli predittivi», ha detto il ministro; eguaglianza, «in linea con la nostra Costituzione che insiste sul criterio di universalità dell'accesso alle cure», ha aggiunto. Per ottenere questi obiettivi «abbiamo bisogno innanzitutto di investire sul personale: servono più medici e infermieri e dobbiamo trattarli meglio - ha affermato il ministro ricordando che «le borse di specialità dei medici sono aumentate dalle 5-6mila degli anni pre pandemia a 17.400, in parte finanziate con i soldi del Pnrr». Inoltre, ha ricordato, «per la prima volta quest'anno ci sarà anche il Pon salute, fortemente voluto dalla ministra per il Mezzogiorno Mara Carfagna: 625 mln destinati a recuperare i ritardi sugli screening oncologici, sulla salute mentale e su quella di genere».
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