Dal governo

Marche, Veneto e Umbria nella rosa del benchmark

di B.Gob.

Sono Marche, Umbria e Veneto le tre Regioni benchmark 2017 scelte per la definizione dei costi medi standard in sanità, al fine della determinazione delle quote di riparto del Fondo sanitario. La partita si giocava su una cinquina di eccellenti, incluse Emilia Romagna e Lombardia, che hanno raggiunto i maggiori punteggi IQE, l’indicatore finale di qualità ed efficienza che è il risultato di una serie di “ingredienti”: il punteggio della griglia Lea 2013 (dove in testa è la Toscana); i dati di bilancio e la performance su vari indicatori di salute. Tra questi, la degenza media pre operatoria, la percentuale di ricoveri ordinari con Drg ad alto rischio di inappropriatezza, la percentuale di casi medici con degenza oltre soglia per pazienti di di 65 anni o più, la spesa per la specialistica di laboratorio, la clinica e la diagnostica strumentale, la spesa farmaceutica e il costo medio dei ricoveri per acuti in degenza ordinaria.

Alle Marche - per il secondo anno consecutivo al top della lista, grazie anche all’avanzo di 40 milioni, che le piazzava subito prima dell’Emilia Romagna - l’ingresso nella “rosa” delle Regioni benchmark spettava di diritto. La partita si è giocata, per le altre due amministrazioni di centro-sinistra, come l’anno scorso tra Emilia Romagna e Umbria. E anche quest’anno l’E.Romagna ha ceduto il passo. Mentre nel centro destra ha prevalso il Veneto.

«Il risultato raggiunto è uno stimolo a fare sempre meglio, consapevoli dei tanti sacrifici che sono ogni giorno chiamati a fare coloro che operano in sanità, soprattutto in un momento di grande difficoltà per la nostra comunità colpita dagli eventi sismici degli ultimi mesi e che hanno visto il Ssr in prima linea per sostenere le popolazioni», ha commentato il presidente Luca Ceriscioli. «La conferma dell’Umbria quale Regione-benchmark in sanità, come ormai avviene ininterrottamente dal 2011 - hanno dichiarato la presidente Catiuscia Marini, e l’assessore alla sanità, Luca Barberini - è un’ulteriore attestazione della qualità del Ssr, sia per ciò che riguarda l’organizzazione e l’erogazione dei Lea sia per gli aspetti economici e gestionali del sistema». Mentre Luca Zaia rilancia sui costi standard: «Utilizzando questo metodo abbiamo chiuso il bilancio sanitario in attivo per sei anni di fila, pur riuscendo a sostenere le nostre eccellenze e la qualità diffusa negli ospedali e sul territorio, e con la nuova riforma amministrativa avviata dal primo gennaio recupereremo dalla macchina burocratica altre risorse da dedicare alle cure».


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